Concorrenza sleale sul trasporto aereo, si muove l’Unione Europea
L’Unione Europea sta mettendo a punto limiti severi sugli aiuti pubblici alle compagnie aeree, che potrebbero spingersi fino alla revoca dei loro diritti di traffico: le misure faranno parte dei nuovi accordi sull’aviazione commerciale che l’Ue vuole negoziare con diversi Paesi, compresi la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti.
La bozza del provvedimento ”Clausola di concorrenza leale” – che le autorità europee vogliono includere nell’accordo sul trasporto aereo – elenca le forme di aiuti pubblici che potrebbero essere considerati sleali, come ad esempio la protezione dalla bancarotta, l’erogazione di finanziamenti, agevolazioni fiscali e sussidi trasversali.
La clausola propone una fase consultiva della durata di 30 giorni nel caso di dispute sui sussidi sleali ad una compagnia aerea: se i colloqui dovessero fallire, il Paese che promuove le accuse di concorrenza sleale potrebbe sospendere o revocare i diritti di traffico alla compagnia in questione, come pure imporre tasse.
La Commissione Europea chiederà ai Paesi membri Ue un mandato per avviare le trattative sul trasporto aereo con un certo numero di Paesi tra cui, oltre alla Turchia e agli Emirati, figurano anche la Cina, il Kuwait e il Qatar. Tali accordi, che al momento vengono spesso negoziati su base bilaterale tra i governi di due Paesi, dovrebbero stabilire dove e quanto spesso le compagnie aeree straniere possono volare nell’Unione Europea e viceversa.
L’intera questione è diventata sensibile dal punto di vista politico da quando alcuni vettori europei, in primo luogo Lufthansa e Air France-Klm, come pure le più importanti compagnie aeree statunitensi, hanno accusato di concorrenza sleale i vettori del Golfo. L’industria europea dell’aviazione, che contribuisce per 110 miliardi di euro al Pil dell’Unione, è stata colpita dalla rapida espansione dei vettori del Golfo come Etihad e Emirates, soprattutto nel traffico verso l’Asia. - Fonte: TravelQuotidiano.com