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Come cambia il cliente: i cinque trend del 2020

Come cambia il cliente: i cinque trend del 2020

Dal cibo allo shopping fino al divertimento: il consumatore si fa etico, scrupoloso, e con tanta voglia di essere premiato, di avere sempre qualcosa in più rispetto a chi lo precede o lo anticipa. E il turismo? In attesa che Euromonitor presenti i suoi consueti megatrend al Wtm di Londra (5 novembre, ore 11.30   – International Media Centre), quel che sappiamo per certo è che l’industria non è immune a questa rapida evoluzione.

Così le leve dei grandi marchi e dei ricercatori puntano sempre più sull’analisi degli smart data e sulle abitudini (che diventano ancor meno prevedibili e sempre più raffinate) nei grandi mercati di riferimento. La sfida è conciliare l’ipersegmentazione con le grandi destinazioni per tutti i target, il turismo di massa con le esperienze personalizzate. Ma come? Partendo da cinque trend che danno forma al cliente del 2020: lifestyle salutista ed etico, Premiumisation, soluzioni cash free, l’evoluzione delle gig economy e le nuove tipologie di gruppi.

VEGAN E RESPONSABILITÀ   
Non solo benessere fisico: ma anche psicologico, spirituale e mentale. Il cliente vira sempre più verso un approccio olistico, anche in vacanza, secondo l’ultima ricerca sui Megatrend di Euromonitor.  Così lo stile di vita che contemplava grande attenzione all’esercizio fisico e alla nutrizione ora si espande al consumo critico, alla plant based diet (scelta vicina allo stile vegan), ai prodotti per il corpo chemical free. Hotel, villaggi e compagnie sono avvertiti: occhio al packaging, alla provenienza degli alimenti e ai prodotti da bagno.

PREMIUMISATION
Contenuti streaming, spedizione gratuita, musica illimitata. La rivoluzione tecnologica ha portato con sé il concetto di utente premium, dove un cliente che paga una somma in più riceve un servizio migliore e personalizzato. Anche nel turismo, dai programmi fedeltà fino alle ancillary, la spinta verso la “Premiumisation” è una leva sempre più importante del business. Da un lato il Fmcg (fast moving consumer goods, prodotti low cost venduti e consumati rapidamente), dall’altro il premium serve a “coccolare il cliente e farlo spendere di più per le cose a cui tiene davvero”, sostiene Euromonitor.

ADDIO PORTAFOGLIO
Si sta ormai consumando rapidamente l’era dei pagamenti in contante, dei cambio valuta e dei buoni viaggio. Con i wallet digitali, i pagamenti via app, le carte virtuali e le app come Revolut (un cambio valuta digitale che agisce sulle app come ApplePay) hotel, ristoranti e shop sono ormai obbligati a immaginare un turista senza portafoglio “fisico”.

PIATTAFORMA DIGITAL, SERVIZIO HUMAN
La gig economy ha cambiato anche le modalità di muoversi, consumare il cibo e scoprire la città. Il viaggio in aeroporto si compie con Uber, la cena arriva in camera (consegnata dal fattorino di Deliveroo e anticipata da un messaggio via app). Ormai le piattaforme digitali sono l’interfaccia preferita dai Centennials per acquistare un prodotto o servizio, che però è sempre veicolato da un essere umano.

BUDDYMOONER & CO.
Più coppie di sposi che partono insieme per il viaggio di nozze (buddymooner), itinerari all’avventura per sole donne, crociere per pensionati single, settimane di digital detox per imprenditori. Il gruppo è ormai sinonimo di interessi e passioni comuni, oppure di comunità che si creano solo per un evento speciale.

Fonte = L’AGENZIA DI VIAGGI  29/10/19