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Clia: Italia resta leader, ma con rallentamenti di settore

Clia: Italia resta leader, ma con rallentamenti di settore

A pesare sulla crescita italiana è principalmente lo stallo di Venezia, la situazione di incertezza relativa alla possibilità per le navi di accedere sta comprimendo i benefici economici in modo sostanziale: sono 40 i milioni di euro in meno in termini di spesa diretta totale per il biennio 2014-2015. Gli effetti negativi ricadono anche sull’intera regione dell’Adriatico.

L’Italia resta il Paese europeo che più beneficia dal settore crocieristico, ma il 2014 ha visto un forte rallentamento del settore mentre i Paesi concorrenti, al contrario, accelerano la loro crescita.
E’ quanto emerge dai dati rilasciati oggi da Clia, l’associazione internazionale delle compagnie crocieristiche, e presentati in conferenza stampa a Roma.
I numeri mostrano che il contributo economico del settore crocieristico in Europa ha registrato unnuovo record, raggiungendo 40,2 miliardi di euro nel 2014, +2,2% rispetto al 2013. Questa crescita ha permesso la creazione di quasi 10mila nuovi posti di lavoro in tutta Europa legati al settore, che salgono ora a quota 349mila.

La posizione dell'Italia
L’Italia è una delle destinazioni più ambite, un mercato di provenienza dei crocieristi di grandi dimensioni e un Paese leader mondiale nella costruzione di navi. L’economia italiana è quella che, in Europa, più beneficia dalla crocieristica con oltre 4,6 miliardi di euro di impatto economico diretto nel 2014 e oltre 102mila unità di lavoro a vario titolo coinvolte dal comparto (pari a quasi un terzo del totale europeo).
Il 2014, però, ha rappresentato una battuta di arresto: l’impatto economico del settore in Italia è cresciuto solo dello 0,7%, contro il 2,5% dell’anno passato e contro le percentuali degli altri Paesi. La Germania è cresciuta del 6,3%, la Francia del 3,9%.

Lo stallo di Venezia
A pesare sulla crescita italiana è principalmente lo stallo di Venezia. Secondo uno studio commissionato da Clia sugli effetti del settore crocieristico per l’economia di Venezia, la situazione di incertezza relativa alla possibilità per le navi di accedere a Venezia sta comprimendo i benefici economici in modo molto sostanziale: sono 40 i milioni di euro in meno in termini di spesa diretta totale per il biennio 2014-2015.
Gli effetti negativi di questo stallo, inoltre, ricadono non solo sul territorio veneziano, ma sull’intera regione dell’Adriatico.
Tutti i porti adriatici - da Bari ad Ancona e Ravenna, da Dubrovnik a Kotor – stanno risentendo dello stallo veneziano: l’Adriatico ha registrato meno 113,5 milioni di euro di spesa diretta totale.

“Secondo tutti gli indicatori, l’Italia si conferma uno dei poli principali della crocieristica a livello globale. Tuttavia - ha affermato Francesco Galietti, direttore nazionale di Clia Italia - è allarmante il rallentamento del settore nel 2014, cresciuto solo dello 0,7% mentre i concorrenti guadagnano terreno e crescono a ritmi molto più veloci. In questo momento pesa molto lo stallo di Venezia. La situazione di incertezza che si protrae ormai da diversi anni sta generando conseguenze pesanti non solo sull’economia veneziana, ma sull’intera regione adriatica. E’ necessario trovare urgentemente una soluzione per le navi da crociera a Venezia. Se lasciassero la città lagunare, ci sarebbe un forte rischio per l’intero Adriatico che potrebbe essere escluso dalle rotte crocieristiche”. - Fonte: Guidaviaggi.it