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Ciset: l'Italia riparte, più arrivi extra-Ue

Ciset: l'Italia riparte, più arrivi extra-Ue

Trip, il modello di previsione dei flussi turistici internazionali elaborato da Ciset-Ca’ Foscari due volte l’anno (a maggio, edizione primaverile e a novembre l’edizione autunnale), è uno strumento previsionale operativo ormai da vent’anni che permette di catturare e misurare i legami tra trend economici e socio-demografici e il fenomeno turistico attraverso l’analisi delle scelte del turista. Le previsioni per il biennio 2015-16 evidenziano un quadro decisamente positivo, soprattutto per i flussi incoming, sostenuto dal movimento extraeuropeo, in particolare nordamericano, grazie all’ulteriore consolidamento su questo mercato, e comunque dalla tenuta del sud-est asiatico.

Anche le prospettive in termini di spesa/fatturato confermano il trend positivo. Il quadro sintetico dei flussi turistici incoming e outgoing 2015 riporta come dato di arrivi mondiali in Italia da 21 Paesi il numero di 57.365 con una previsione di incremento nel 2016 di 3,5% per un totale di 59.345 arrivi. Quasi 23mila gli italiani andati all’estero nel 2015 e se ne prevendono 23.462 con un incremento del 2,6% il prossimo anno.

Tendenze incoming

Guardando alle diverse aree di provenienza dei flussi, le principali tendenze della domanda turistica internazionale verso l’Italia sono le seguenti: l’area che raggruppa i Paesi extraeuropei si contraddistingue per un ottimo incremento nel 2015 (+7,3%).

Gli arrivi dagli Stati Uniti, che rappresentano più della metà dei flussi di questo raggruppamento, dovrebbero registrare un aumento del +12,4%. I flussi dal Giappone, in recupero, dovrebbero segnare quest'anno un trend positivo (+3,9%), superiore alla dinamica delle partenze totali dal paese stesso. Dal prossimo anno dovrebbe inoltre manifestarsi un consolidamento del recupero. Il 2016 registrerà un ulteriore incremento dei flussi dai Paesi extraeuropei, con un tasso di crescita del +6,4%.

I paesi dell’Europa Centrale rimangono il principale mercato di origine per l’Italia rappresentando, con oltre 20 milioni di arrivi, circa la metà dei flussi dai principali Paesi. L’area mostrerà un andamento leggermente inferiore alla media nell’anno in corso (+2,3%); la crescita prevista per il 2016 sarà pressoché identica. Più debole l’incremento dei flussi provenienti dai paesi dell’area mediterranea che fanno registrare un debole incremento nel 2015 (+0,8%); la crescita risulterà comunque rafforzata nel 2016 (+1,8%). In questo caso incide la critica situazione economica di Grecia, Spagna e Portogallo. La Francia, che con quasi quattro milioni di arrivi assorbe i due terzi dei flussi dall’area, mostra un andamento in linea con la media.

Il mercato di origine meno consistente per il nostro Paese è rappresentato dai Paesi del Nord Europa (cinque milioni di arrivi), che comunque, si caratterizzeranno per dinamiche positive sia nel 2015 che nel 2016 (+2,8% e +2,3% rispettivamente). Il Regno Unito (che con tre milioni di arrivi rappresenta circa i due terzi dei flussi totali dall’area, nonché il quarto mercato europeo in termini di importanza), sarà contraddistinto da un trend di crescita differenziato nei due anni (+3,8% e +1,3% rispettivamente). 

Outgoing in crescita del 2,3% Le partenze internazionali dall’Italia verso i principali Paesi supereranno nel biennio i 23 milioni, con tassi di incremento del 2,3% (2015) e del 2,6% (2016). Superiore alla media sarà la crescita dei flussi diretti verso l’area mediterranea (+3,4%). Le destinazioni mediterranee assorbono più della metà del totale dei flussi in partenza dal nostro Paese. Mediamente più dinamico il movimento verso la Francia primo mercato di destinazione per il nostro paese con oltre otto milioni di partenze nel 2015. L’Europa Centrale mostrerà una crescita di poco inferiore alla media nel biennio con tassi pari a +1,8% e +2% nei due anni. Il Nord Europa sarà contraddistinto da un incremento nel biennio con tassi pari a +0,2% e +3,2%rispettivamente.

Il Regno Unito rappresenta circa il 70% delle partenze verso l’area, e sarà caratterizzato da uno 0,8% nel 2015 e da un +3,3% nel 2016. Infine, i paesi dell’extra Europa saranno caratterizzati da un andamento inferiore alla media, sicuramente molto debole durante l’anno in corso e in lieve recupero il prossimo (+0,3% nel 2015, +1,2% nel 2016). Enfatizzando tale dinamica, tra le mete tradizionali d’oltre oceano, gli Stati Uniti registreranno un -0,9% e +1,9% nei due anni. - Fonte L'AgenziaDiViaggi.it