Ciset e Banca d'Italia, il turismo internazionale tiene
35.556 milioni di Euro spesi dai turisti internazionali in Italia tra gennaio e dicembre 2015, a fronte di 34.240 milioni nel 2014. In aumento anche i consumi dei turisti italiani all’estero: 22.012 milioni di Euro nel 2014, contro 21.713 milioni nell’anno precedente.
Nel 2015, il saldo netto della bilancia dei pagamenti turistica in Italia rimane perciò positivo e pari a 13.544 milioni di Euro, in aumento rispetto a quello registrato nel 2014 (12.527 mln, +8,1%). La crescita è generata da un aumento delle entrate internazionali per turismo (+3,8%) superiore a quello delle uscite internazionali (+1,4%).
Questo è il quadro che è emerso dalla XVI Conferenza L’Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2015, organizzata da CISET, Università Ca' Foscari di Venezia in collaborazione con la Banca d’Italia e svoltasi a Venezia il 22 aprile scorso.
Dopo un quadro generale sulla Bilancia turistica nel 2015, gli interventi della prima sessione hanno discusso l’impatto economico del turismo a livello regionale e l’importanza di analizzare le spese dei turisti. L’evoluzione del turismo degli Italiani all’estero e in Italia, alla luce dei recenti eventi geo-politici ed economici, è stato invece il focus della seconda parte.
Nella sua relazione introduttiva, Simonetta Zappa di Banca d’Italia ha illustrato le tendenze generali per il 2015 delle spese da turismo internazionale. L’anno si è chiuso con un aumento (+3,8%) delle spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per un importo complessivo pari a 35.556 milioni di euro, confermando l’andamento positivo evidenziatosi nel 2014 (in cui la crescita era stata del 3,6%)
Esaminando la dinamica dei flussi outgoing, le spese degli italiani per viaggi all'estero (in totale 22.012 milioni di euro) hanno continuato la tendenza positiva iniziata nel 2014, con un aumento dell’1,4% rispetto all’anno precedente. La spesa turistica in uscita, in termini reali, resta comunque inferiore ai valori pre-crisi. Si evidenziano variazioni positive per tutte le principali destinazioni dei viaggiatori italiani, in particolare per Regno Unito (+11,2%), Stati Uniti (+7,4%), Francia (+6,7%), Spagna (+6,6%) e Slovenia (+6,1%); sono risultate invece in calo le spese degli italiani in Germania (-3,8%), Cina (-3,1%) e Svizzera (-2,5%).
Con riferimento all’economia turistica, i dati presentati da Mara Manente del CISET mostrano una significativa tenuta del turismo internazionale, che si è tradotta in 37,6 miliardi di valore aggiunto (sia effetti indiretti che indotti). L’incremento di ricchezza prodotta è pari a circa il +2,4% reale, contro un aumento del PIL italiano di +0,6%. Le entrate per turismo internazionale trainano il settore e l’intera economia nazionale, con una dinamica (+3,8%) in linea con quella dell’export complessivo, sostenuto dalle ottime performance del comparto agricolo (+11%) e alimentare (+6,5%).
A questi risultati corrispondono performance territoriali differenziate, ma con alcuni tratti comuni: il trend positivo del fatturato generato dal turismo balneare (+7%, pari a 4,4 mld di euro); il successo della vacanza verde e attiva (+13%, con una spesa che supera 1,6 mld di euro) e la solidità del turismo culturale tradizionale (+2,6% sia per la spesa che per le notti, con un fatturato pari a 12,9 mld di euro). Performance positive anche per la vacanza al lago (+2,4% del fatturato), mentre meno dinamico il turismo montano (spesa internazionale a -1,3%).
Riguardo ai principali bacini di origine, buone le performance dei tradizionali clienti europei: Germania (+4,8% della spesa effettuata), Francia (+18,6%) e Regno Unito (+12,7%). Per il mercato tedesco, il 2015 è stato l'anno del ritorno nelle località balneari italiane (+20% della spesa), ma soprattutto della vacanza verde e attiva che genera un fatturato di circa 225 mln di euro (contro 170 mln nel 2014), pari al 5,6% di tutta la spesa per vacanza dei tedeschi nel nostro paese.
Emanuele Breda della Banca d’Italia ha, invece, focalizzato l’attenzione sull’evoluzione delle entrate per turismo nelle macro-aree italiane e in Veneto. Nel 2015 gli introiti turistici dall’estero a prezzi correnti sono cresciuti rispetto al 2014 in tutte le macro regioni italiane: nel Sud e nelle Isole dell’8,1%, nel Nord Est del 4,6%, nel Nord Ovest del 4,5% e nel Centro del 2,7%.
Andrea Alivernini della Banca d’Italia ha presentato un’analisi, fatta a partire dai dati dell’indagine campionaria sul turismo internazionale dell’Italia condotta dalla Banca stessa. Lo studio ha stimato i valori della spesa turistica domestica (in entrata e in uscita) dal 2000 al 2014 per le regioni italiane.
I risultati indicano in 45,5 mld euro la spesa domestica totale nel 2014, in forte calo rispetto al 2008, in cui fu registrato il valore massimo (66,7 miliardi). La flessione è imputabile al dimezzamento dei viaggiatori domestici negli alloggi privati, mentre il loro numero negli hotel e negli altri alloggi collettivi è leggermente aumentato.
Se si rapportano, invece, gli introiti turistici regionali al PIL regionale, l’impatto del turismo sull’economia locale è stato pari al 17% in Valle d’Aosta, al 10,3% in Sicilia e al 10,0% in provincia di Trento, mentre in Piemonte e Lombardia, regioni a più consolidata tradizione industriale, l’impatto nel 2014 è risultato inferiore (3%). - Fonte: Turismo&Attualità.it