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Ciset, chi vincerà la partita del travel?

Ciset, chi vincerà la partita del travel?

Turismo mondiale in ottima salute sia quest’anno che nel 2017: lo ha calcolato dal Trip, il modello di previsione messo a punto dal Ciset Cà Foscari, che per il biennio 2016-17 ha tracciato un primo quadro previsionale molto favorevole per alcune aree del mondo come Nord Europa, Caraibi, America Latina e anche Italia.
 
Gli analisti hanno evidenziato come, dopo un 2015 che ha segnato +4,3% degli arrivi internazionali (pari a 50 milioni di turisti in più nel mondo), anche per l’anno in corso ci sono tutte le premesse per un trend di crescita tra il +3 e il +3,5%. Addirittura superiori risultano le prime stime di inizio anno con un +5,1% di arrivi internazionali trainati dalle economie avanzate che, con un +6,2%, rafforzano il loro peso sul mercato turistico globale, rappresentandone il 54,7%. In questo contesto, il Nord America sembra allinearsi al trend medio globale (+5,1%), l'Estremo Oriente cresce a circa il +8%, mentre l'Europa si attesta intorno al +4,2%.

Sul fronte europeo, le prime indicazioni segnalano tassi di crescita compresi tra il 0,4% dell’Europa Occidentale e il +11,3% del Nord Europa, con un promettente +6% per l'area mediterranea. Sulla dinamica dei paesi emergenti (+4,1%) agiscono due tendenze opposte, da un lato il recupero stimato per l'area Asia Pacifico (+8,3% a inizio 2016, contro 5,4% nel 2015), le confermate performance dell'area caraibica (+7,2%) e il buon avvio per le destinazioni sudamericane (+10,3%). Sul versante opposto c'è il crollo del Medio Oriente (-10%) e l'acuirsi della crisi nel Nord Africa (-6% a inizio 2016 che si somma al -7,7% nel 2015). 
 
A fronte di questi primi risultati, l’Organizzazione Mondiale del Turismo (Unwto) conferma così anche per il biennio 2016-2017 il consolidamento delle performance positive del settore. I drammatici eventi di Parigi e Bruxelles, le condizioni "off limits" del Medio Oriente e del Nord Africa, dunque, non incideranno sulla dinamica complessiva, ma potranno influire sulla redistribuzione dei flussi tra le diverse destinazioni, come le prime stime per l'Europa dimostrano. Entro la fine del biennio, poi, il movimento turistico mondiale dovrebbe raggiungere 1 miliardo e 300 milioni di arrivi.
 
Anche per la spesa sono in generale previste variazioni solo di poco inferiori alla dinamica dei flussi, grazie a una sostanziale tenuta della propensione media a spendere per la vacanza. In questo quadro molto confortante ci sono buone notizie anche per l’Italia, destinata a registrare un rafforzamento del recupero già avviato nel precedente biennio con un +3,3% per il 2016, e un +3,6% nel 2017.  

Anche sulla provenienza lo scenario di Trip è abbastanza nitido: l’area che raggruppa i paesi extraeuropei è contraddistinta da un buon incremento nel 2016 (+5,3%). Gli arrivi dagli Stati Uniti, che rappresentano più della metà dei flussi di questo raggruppamento, dovrebbero registrare un aumento del +8,4%, mentre i flussi dal Giappone un trend positivo (+0,7%), lievemente superiore alla dinamica delle partenze. Dal prossimo anno dovrebbe manifestarsi un consolidamento del recupero. Il 2017 registrerà un ulteriore incremento dei flussi dai paesi extraeuropei con un tasso di crescita del +5,0%.
 
I paesi dell’Europa Centrale rimangono il primo mercato di origine per l’Italia rappresentando, con oltre 20 milioni di arrivi, circa la metà dei flussi dai principali paesi. L’area mostrerà un andamento leggermente inferiore alla media nell’anno in corso (+2,0%); la crescita prevista per il 2017 sarà lievemente inferiore (+1,4%). Significativa la dinamica dei flussi tedeschi, previsti al +1,9% e +1,3% nei due anni.

Mentre i flussi provenienti dai paesi dell’area mediterranea registrano un debole incremento nel 2016 (+1,5%); la crescita risulterà pressoché identica nel 2017. In questo caso incide la situazione economica critica di Grecia, Spagna e Portogallo. La Francia, che con quasi 4 milioni di arrivi assorbe i due terzi dei flussi dall’area, mostra un andamento inferiore alla media.

I paesi del Nord Europa, che con oltre 5 milioni di arrivi rappresentano, dopo l’area mediterranea, il mercato di origine meno consistente per il nostro paese, si caratterizzeranno per dinamiche positive dei flussi verso l’Italia sia nel 2016 che nel 2017  (+2,8% e +2,1% rispettivamente). Il Regno Unito (che con 3 milioni di arrivi rappresenta circa i due terzi dei flussi totali dall’area, nonché il quarto mercato europeo in termini di importanza), sarà contraddistinto da un trend di crescita inferiore alla media (+2,1% e +1,4% rispettivamente).
 
Quanto all’outgoing, il Trip del Ciset segnala che le partenze degli italiani per l’estero avranno un incremento tra il 2,5 ed il 3%. Superiore alla media sarà la crescita dei flussi diretti verso l’area mediterranea (+2,8%). Queste destinazioni assorbono più della metà del totale dei flussi in partenza dal nostro paese.

Mediamente più dinamico il movimento verso la Francia, primo mercato di destinazione per l’Italia con oltre 8 milioni di partenze nel 2016. Mentre l’Europa Centrale mostrerà una crescita inferiore alla media nel biennio con tassi pari a +2,1% e +2,4% nei due anni. Il Nord Europa sarà contraddistinto da un buon incremento nel biennio con tassi pari a +3,7% e +3,1% rispettivamente.

Il Regno Unito rappresenta circa il 70% delle partenze verso l’area, e sarà caratterizzato da un +3,7% nel 2016 e da un +2,6% nel 2017. Infine, i paesi dell’extra Europa saranno caratterizzati da un andamento inferiore alla media (+1,3% nel 2016, +1,8% nel 2017). Tra le mete tradizionali d’Oltreoceano, gli Stati Uniti registreranno circa un +2% per il biennio. - di A.L. - Fonte: L'AgenziaDiViaggi.it