Christillin, Enit: “Mix di turisti da cambiare”
Mappatura delle delegazioni da rivedere. Prioritario far restare di più i visitatori, e farli tornare
A Pietrarsa sono in corso gli Stati generali del turismo, un momento di confronto sul comparto che poterà all’approvazione, a luglio, del Piano strategico nazionale, un evento da cui la presidente Enit, Evelina Christillin, si attende “una corretta interpretazione dei ruoli degli attori del sistema del turismo”, l’agenzia da un lato, il ministero dall’altro. Il nostro Paese si confronta sui temi del settore in un momento in cui il Wttc certifica che siamo passati da settimi ad ottavi, rispetto al 2014, per contributo del turismo al Pil. Un dato che non preoccupa la responsabile, che non la “scandalizza”. Del resto “non siamo la prima economia del mondo".
Tra gli aspetti su cui Christillin intende concentrarsi vi è la permanenza del turista in Italia, passata da 4,1 giorni del 2001 a 3,6 giorni del 2015. Questo vuole dire “due miliardi e mezzo di euro all'anno in meno. E poi un'altra cosa su cui bisogna interrogarsi è che la gente non torna. Dobbiamo farli rimanere di più e soprattutto farli tornare”. Obiettivo che si può perseguire, secondo la presidente, solo se le località sapranno rinnovarsi, dare ai visitatori sempre nuovi spunti di visita.
In un contesto di turismo internazionale in salute, il 2015 è stato un buon anno anche per l’Italia. Secondo l’Istat da gennaio a novembre gli arrivi hanno visto un incremento del 3,3% e le presenze del 2,1%. Sul fronte degli introiti, la Banca d'Italia indica un buon trend, con la spesa dei viaggiatori stranieri pari a 35.765 milioni di euro (+4,5%). In un Paese in cui in testa ai flussi incoming vi sono i tedeschi, con Germania, Regno Unito, Francia, Usa, Australia che hanno registrato i maggiori incrementi, si guarda con ottimismo anche ai prossimi mesi. “Ci siamo mossi per intercettare il flusso importantissimo di turisti russi, soprattutto legati al balneare”. I prossimi mercati da conquistare? Quelli dell’Est, risponde la presidente. Cina, India, Paesi del Golfo, Corea. E se cambia il mix di turisti, deve cambiare la presenza all’estero dell’Enit. “Una delle aree d'intervento è quella della mappatura delle delegazioni, tutta da rivedere, in quanto era stata disegnata per i mercati turistici di vent'anni fa”. - Fonte: Guidaviaggi.it