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Centinaio: per il turismo serve gioco di squadra e persone competenti

Centinaio: per il turismo serve gioco di squadra e persone competenti

“Il turismo è il nostro petrolio, stiamo lavorando per coinvolgere più persone possibili, attuare un coordinamento con le Regioni, promuovere il Sistema Italia, investire nella formazione e ampliare l’offerta turistica a livello mondiale”. Lo dice il ministro Gian Marco Centinaio partecipando al convegno organizzato dall’Osservatorio parlamentare per il turismo guidato da Ignazio Abrignani nel corso del quale ha affrontato i temi caldi del comparto come sostenibilità, rispetto delle regole, tassa d’ingresso e di soggiorno, trasporti, codice identificativo e classificazione delle strutture alberghiere, formazione, legge quadro sulle professioni alberghiere, legge Bolkestein.

Il ministro inizia parlando della macchina burocratica che serve a garantire il rispetto delle regole ma spesso è “autoreferenziale”, troppo lenta e blocca tutto. “Considerate ad esempio – aggiunge – che a luglio dell’anno scorso abbiamo deciso di spostare il turismo dal ministero della cultura all’agricoltura e solo a fine gennaio siamo diventati operativi… E poi l’Enit: mi si contestava il fatto che nel cda stessi mettendo persone ‘troppo competenti’ perché le persone nominate venivano da quel campo. E chi dovevo mettere? Il mio salumiere? Oppure dovevamo fare come nella scorsa legislatura: sapete cosa succedeva quando si parlava del famoso oro o petrolio d’Italia e cioè il turismo? Gli unici che ne capivano perché arrivavamo dal settore, eravamo alla Camera Ignazio Abrignano e al Senato io e il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. Un po’ poco. Invece vogliamo mettere nei posti giusti del turismo persone competenti. A partire dalla consulta del turismo accessibile, dove vogliamo persone che sanno di cosa stiamo parlando”.

Sull’idea di un ministero del turismo dedicato con portafogli Centinaio dice: ” È anche un mio sogno, come di tanti che lavorano in questo campo, ma sarebbe stupido pensarlo nelle condizioni attuali, con un Titolo V della Costituzione che fa del turismo una materia esclusiva delle Regioni”.

Sulla tassa d’ingresso e di soggiorno Centinaio usa l’ironia. “Per combattere l’overtourism sono assolutamente contrario a questi mezzi e l’ho sempre detto. Ogni volta che ne sento parlare mi viene in mente Frittole” dice riferendosi alla famosa scena di Roberto Benigni e Massimo Troisi al passaggio alla dogana nel film “Non ci resta che piangere”. “Con l’Enit stiamo cercando in tutti modi di portare nuovi turisti in Italia e poi li tartassiamo di tasse?” aggiunge.

Sull’altro tema sempre caldo e cioè la Bolkestein Centinaio che oggi incontrerà i balneari dice: “Voglio fargli vedere il documento che stiamo cercando di condividere con l’Europa per evitare di incorrere nella procedura di infrazione. La Commissione Europea si è resa disponibile a ragionare con il governo italiano e questa mi sembra già una buona base di partenza. Se vi ricordate qualche mese fa si parlava di infrazione certa”.

Il ministro parla anche della formazione (“nelle scuole alberghiere e turistiche ci sono programmi antiquati e inadatti, con Bussetti abbiamo creato una task force apposita”) e della legge quadro sulle professioni turistiche (“ora non ci sono leggi all’altezza”).

Fonte = TRAVEL NO STOP 31/07/19