Celli: 'L'Enit deve avere un potere reale'
Come già comunicato da questa agenzia di stampa, ieri è stato l'ultimo giorno operativo di Celli all'Enit, anche se intorno alle ore 18 di ieri il ministro Franceschini ha chiesto a Pier Luigi Celli di restare in carica per il breve tempo necessario ad effettuare la riforma dell'ente. Piano di riassetto, che, peraltro, era già stato ideato e presentato nel maggio scorso. Dal canto suo, Celli, in occasione della presentazione della campagna Enit "Made in Italy", aveva già messo in luce che nel nostro Paese "manca un progetto complessivo per il turismo che individui risorse, responsabilità e tempi", senza il quale non ha più senso "la solita giaculatoria che vuole che il turismo sia petrolio del Paese, mentre contribuisce al Pil per il 10%, ma potrebbe rappresentare almeno il doppio di questo valore".
Celli ha inoltre aggiunto che, "con il governo Letta e il trasferimento del dipartimento del Turismo dal ministero degli Affari regionali a quello dei Beni culturali siamo rimasti per un anno senza alcun interlocutore. Serve innanzitutto un'unitarietà di presentazione del Paese all'estero, mentre ogni regione tende a presentare se stessa con una frammentazione che non porta lontano. Se si va insieme sotto un marchio unico si è più credibili e si fanno, forse, meno brutte figure. Noi all'Enit abbiamo tessuto un faticoso lavoro di raccordo con le regioni - ha aggiunto -, ottenendo un buon successo, ma non abbiamo altri strumenti rispetto alla moral suasion e così è complicato. L'Enit non ha strumenti impositivi. Servirebbe almeno una responsabilità concorrente in materia di turismo. E l'Enit deve poter avere un potere reale e anche risorse: abbiamo in dotazione ogni anno solo 18 milioni di euro, meno di quanto dispongono alcune piccole regioni, per fare promozione". - Fonte: Guida Viaggi sito web