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Catalogna : il turismo paga l’incertezza con un decremento degli arrivi

Catalogna : il turismo paga l’incertezza con un decremento degli arrivi

12 Ottobre 2017
C’era da aspettarselo. L’effetto diatriba fra Madrid e Barcellona inizia a farsi sentire sul turismo. Anche se a Barcellona si sforzano di chiarire che tutte le attrazioni turistiche, artistiche e di shopping sono aperte e funzionanti e il trasporto pubblico pure, il turismo sta calando in maniera sensibile in città e in tutta la Catalogna, dopo le manifestazioni pubbliche e la tensione politica che sono sortite dopo il referendum per l’indipendenza della regione.

Durante la chiusura del terzo vertice del turismo commerciale “Summit Shopping Tourism & Economy”, il ministro catalano del turismo, Álvaro Nadal, ha definito il settore in preda ad un «rallentamento», in quanto la crescita, pari a circa il 10% è sceso al 2%. Questa situazione potrebbe peggiorare visto l’atteggiamento di alcune compagnie aeree come American Airlines o Air Canada, che hanno suggerito ai passeggeri di cambiare le date dei loro voli, mentre i ministri stranieri di diversi paesi stanno sollecitando i loro cittadini a prendere precauzioni e ad evitare le manifestazioni.

D’altra parte, la Guardia Civile ha assunto il controllo dell’aeroporto di Barcellona-El Prat con 150 agenti del Gruppo di azione rapida, generando disagio tra i passeggeri. Tui Cruises ha dirottato su Valencia tre navi che dovevano approdare a Barcellona (le crociere sono uno dei principali motori turistici della città). I social hanno lanciato delle campagne per promuovere un boicottaggio di destinazioni come Calella e Pineda del Mar, i cui alberghi hanno espulso la polizia nazionale e le guardie civili ospitate, secondo il sito Cerodosbe.com.

Alcune aziende hanno annunciato di ritirare la loro sede dalla Catalogna: le banche CaixaBank e Mediolanum le trasferiranno a Valencia; mentre la società Gas Natural e la cooperativa Arquia – ex Caja de Arquitectos – le porteranno a Madrid. Il “rallentamento” del turismo potrebbe essere molto peggiore di quanto paventato dal ministro Nadal.

La sensazione è “un calo significativo della domanda”, situazione testimoniata da alcune catene alberghiere hanno registrato netti cali nelle prenotazioni, come ad esempio la Ilunion che ha alcune strutture la cui occupancy è scesa al 20%. Il movimento turistico dell’ottobre 2016 era stato il migliore da molti anni, ma quest’anno non sarà comparabile con un calo attuale di un quinto delle prenotazioni. – Fonte: TravelQuotidiano.com