Cade l’embargo sul turismo russo in Turchia
Immediata la ripresa dei flussi nelle agenzie russe, che hanno visto un’impennata delle vendite del 7%
La notizia è importante non solo a livello di scenario internazionale, ma anche nazionale. Ossia per l’Italia stessa in termini di flussi incoming. Di cosa si tratta? E’ caduto l’embargo sul turismo russo in Turchia, come riporta Lastampa.it. Appena ciò è avvenuto è stata immediata la ripresa dei flussi nelle agenzie russe che hanno visto un’impennata delle vendite del 7%. Non solo, il giorno dopo lemete turche erano tornate al top delle preferenze, basti dire che il 38% dei clienti chiedeva di poter partire sul primo charter per Antalya. Peccato però che quel volo non sia ancora decollato, in partenza da Pietroburgo e previsto il 7 luglio scorso, è stato cancellato all’ultimo, in attesa che le autorità turche offrano maggiori garanzie di sicurezza per i velivoli russi, spiega la fonte.
In pratica c'è poca concorrenza. I russi devono volare con compagnie regolari, fronteggiando un costo del pacchetto standard più caro del 40% rispetto ai charter. C’è da considerare che lo scacchiere delle mete per i russi vede l’Egitto ancora off limits dopo l’esplosione dell’Airbus con 224 turisti russi a bordo, le altre mete concorrenti (Cipro, Bulgaria, Grecia) hanno registrato un brusco calo della domanda. La Turchia è una meta ambita per i russi. Lastampa.it parla di “vera riviera popolare dei russi”, con circa 4 milioni di turisti all’anno che andavano a Kemer e dintorni. Un legame che ha origini lontane. E’ stata la prima destinazione “delle vacanze postsovietiche”, il Paese più vicino dove si poteva entrare senza visto. Fu la loro prima meta estera dopo la caduta del Muro. Il tutto fino a novembre del 2015 quando venne decretato l’embargo turistico e non solo, ma adesso Ankara e Mosca hanno fatto pace e i flussi potranno riprendere. Il che potrà avere ripercussioni sugli arrivi incoming in Italia? - Fonte: Guidaviaggi.it