Big data, l Italia sotto esame
Sullo sfondo c è il ribaltamento del punto di osservazione. «Fotografiamo le persone nell attimo in cui sono in vacanza, senza limitarci alla pallida lista di arrivi e presenze o alle funamboliche previsioni del Wto», spiegano i ricercatori Antonio Preiti e Filippo Nardelli.
Le risposte arrivano dal basso, dalle tracce che i viaggiatori stessi lasciano in internet. Siamo nel mondo di big data, la galassia di racconti e testimonianze che affollano social network, blog, portali di review. È da qui che emerge il mood , o meglio il sentiment , dei mercati esteri. È qui che si nasconde l algoritmo del successo .
«È la prima volta che l analisi semantica è impiegata in maniera massiccia. Ci restituisce un quadro dei turisti così come sono, non come vorremmo che fossero», si legge nell introduzione alla ricerca 218 mila post: gli occhi del mondo sull Italia, disponibile anche in e-book su Amazon. «È solo un punto di partenza spiegano gli autori È da questa comprensione che può nascere una politica turistica adeguata. Sempre se vogliamo avere ospiti felici».
Trasporti al centro del dibattito, male i musei
La felicità resta per ora un concetto volatile. L Italia turistica ottiene 78 punti su cento, superando com è ovvio quella non turistica, ma accanto ai good , thankfully , nice pesa una serie di aggettivi negativi: cheap nel senso di povera e deludente, crowded per la folla e le code, problem e difficult per via degli imprevisti, fall e lose per il declino e la perdita di attrattività.
Il maggior numero di post (48,4%) riguarda i trasporti: come raggiungere un luogo, evitare le trappole dell assenza di indicazioni, individuare le ztl e affrontare il dramma dell obliterazione dei biglietti, obbligo incomprensibile all estero. Qui emerge anche il gap ferroviario: l alta velocità è considerata cara ma efficiente; mentre ai treni locali è spesso abbinato il sostantivo nightmare , incubo. Con il 12% il secondo filone più discusso è la cultura, dove alle critiche feroci ai musei affollati e costosi (fatta eccezione per il Muse di Trento e il Mart di Rovereto) si sommano i giudizi positivi sulle chiese a costo zero, soprattutto quelle della Capitale con i quadri di Caravaggio.
Al terzo posto c è lo shopping (5,6%), elemento di forte appeal nel triangolo Roma-Firenze-Venezia, percepiti oltreconfine come un unica destinazione. In quarta posizione c è internet (5,4%) con la ricerca di wi-fi liberi e guide digitali, seguito a poca distanza dalle questioni sulla sicurezza e sulla politica. «È la conferma riflette Preiti che il turista non si occupa solo di cose turistiche, ma vive il Paese pienamente».
Il bello dei bar e delle piazze: vince l effetto cocooning
Dall esame dei post si ricava la top five dell eccellenza: sul podio ristoranti, pasticcerie, spiagge, negozi e hotel. Qui è un tripudio di amazing , spectacular , beautiful, smorzato dal ricorrente touristy , dove la y inchioda i posti per soli turisti irragionevolmente costosi che infastidiscono anche i viaggiatori più ingenui.
L Italia migliore, secondo l analisi dei post, è quella dei bar: locali che raccontano una storia, dove bere un buon caffè, spesso con hot spot wi-fi e ubicati nelle piazze principali. Proprio le piazze, in particolare quella delle Erbe a Verona e quella del Duomo a Parma, suscitano grande entusiasmo tra gli stranieri. Sono considerate la casa degli italiani , perfetta sintesi di bellezza e libertà.
Sulla base del mood è anche possibile tracciare una classifica delle destinazioni. Le più apprezzate sono Taormina, Lucca e Siena, ma anche l Alto Adige, Portofino e Amalfi, dove vince la semplicità. «È l effetto cocooning , la sensazione di trovarsi in un bozzolo, dove tutto è a portata di mano e si ha l impressione di trovarsi in un microcosmo chiuso e prezioso». È solo con le coccole , parola di Preiti, che l Italia può vincere la partita dell accoglienza.
Il caso Roma: critiche agli hotel touristy
Sotto la lente anche la Capitale, su cui Antonio Preiti ha condotto un analisi di oltre 30mila review in inglese pubblicate su TripAdvisor. La gerarchia degli argomenti vede in testa mobilità, cultura, internet, politica e criminalità. Il grafico della nuvola conferma anche qui la nascita della macrodestinazione Roma-Venezia-Firenze, percepite come una meta unica, anche grazie ai treni ad alta velocità.
I giudizi positivi (74%) superano le critiche, rivolte spesso ai musei con attese stressanti e agli alberghi touristy, considerati ingranaggi mangia-soldi. Sottotono i trasporti, tacciati di essere hassle , faticosi, e con indicazioni sbagliate. Male anche i taxi, pochi e costosi. Va meglio la metropolitana, talvolta affollata, ma giudicata nice piacevole per le fermate in luoghi celebrati come Piazza di Spagna. - Fonte: L'Agenzia di Viaggi sito web (di Roberta Rianna)