Berlino vuole riaprire Di Maio: "Il 15 giugno il D-Day del turismo "
Dalla nostra corrispondente berlino - «Non vedo l'ora di tornare a Ischia». Con queste parole, Angela Merkel avrebbe salutato ieri David Sassoli dopo una lunga telefonata incentrata su temi europei, secondo una fonte presente. Un colloquio durante la quale la cancelliera avrebbe ribadito il suo impegno a trasformare l'imminente semestre di presidenza tedesca in un importante momento di riflessione per il rilancio europeo. «Nei prossimi tempi si decideranno i prossimi 10 anni dell'Europa», avrebbe detto al presidente del Parlamento Ue. Ma la sua nostalgia per Ischia, dove la cancelliera trascorre da anni una parte delle sue vacanze estive, è quella di tanti tedeschi, che in questo periodo si chiedono se e quando potranno prenotare gli aerei, gli alberghi, i campeggi preferiti in Italia. L'obiettivo resta quello di riaprire dopo il 14 giugno, nonostante la cautela espressa qualche giorno fa dal ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, che aveva sottolineato che «le vacanze estive, così, come le conosciamo, non ci saranno, quest'anno. È indifferente se sceglieremo il Mar Baltico o il Mediterraneo: il distanziamento sociale e le prescrizioni igieniche varranno ovunque». Ma dal costante confronto con i colleghi europei è emerso che si lavora affinché a metà giugno «si possa ripartire tutti insieme in Europa: il 15 giugno per il turismo è un po' il D-day europeo», come ha confermato due giorni fa anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Ieri l'agenzia di stampa Dpa ha anticipato un testo che verrà discusso oggi dal gabinetto dei ministri tedesco in cui si legge che dal 15 giugno la Germania intende modificare le raccomandazioni di viaggio.
Attualmente lo "sconsiglio" è globale, ma con 31 Paesi europei, ossia i 26 partner dell'Ue più Islanda, Norvegia, Svizzera, Regno Unito e il Liechtenstein, Berlino intende sospenderlo in modo selettivo.
La generale raccomandazione a non viaggiare sarà sostituita da consigli per i singoli Paesi, in stretto coordinamento con la Ue. Il governo Merkel, come anticipato la scorsa settimana da Repubblica, vorrebbe proporre tra l'altro di estendere i criteri che valgono attualmente per i tedeschi al resto del continente. L'allarme scatterebbe per le aree che superano i 50 contagi ogni 100mila abitanti nei precedenti sette giorni. In Germania è la soglia che fa scattare il ritorno alle restrizioni. Un portavoce del capo della diplomazia tedesca ha sottolineato che il governo intende garantire ai tedeschi che vogliano viaggiare in Europa "un'informazione chiara" per fare in modo che "viaggino sicuri". Il ministro Maas aveva lanciato il 17 marzo scorso un generale "sconsiglio" di viaggio per qualsiasi destinazione al mondo: una decisione inedita. Finora la raccomandazione a evitare determinate destinazioni era sempre stato limitato a regioni di guerra come l'Afghanistan o la Siria. Ma durante la diffusione della pandemia, il governo tedesco è stato costretto a riportare in Germania 240mila turisti rimasti incastrati all'estero a causa, ad esempio, degli aerei rimasti a terra.
Un allentamento dell'allarme in vista delle vacanze estive è ispirato al ragionamento, scrivono gli uomini di Maas, che «il rilancio del turismo è importante non soltanto per i viaggiatori e per l'economia turistica tedesca, ma anche per le economie dei Paesi di destinazione».
Negli ultimi dieci anni il turismo tedesco in Italia è aumentato del 30%. Ed è certamente una cifra che sia Maas sia Di Maio hanno in mente, quando negoziano in queste convulse settimane di globali e caute riaperture post-Covid.
Fonte = REPUBBLICA 27/05/20