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Attratti dalla cucina italiana

Attratti dalla cucina italiana

Il «mangiare bene» sta diventando sempre di più un indicatore in grado di spostare folle in ogni periodo dell'anno al punto che il ciboè diventato un veroe proprio brand del made in Italy. Cantine vinicole, ristoranti, birrerie, caseifici, frantoi, distillerie, alta qualità nell'ospitalitàe centri di informazione gastronomica sono diventati protagonisti di un sistema territoriale in grado di motivare un viaggio.

Una recente indagine di FutureBrand ha messo «la buona cucina italiana» accanto ad «arte e cultura» tra le principali motivazioni che spingono un turista stranieroa scegliere il nostro Paese come destinazione di viaggio. L'Italiaè infatti una delle cinque maggiori mete al mondo per turismo culturale e ambientale. Due turisti stranieri su tre considerano la cultura e il cibo come principale motivazione di un viaggio in Italia e per questo impegnano un terzo della loro spesa turistica. Per un italiano su due il cibo, insieme all'artee alle industrie creative (modae design), costituisce l'immagine del Bel Paese nel mondo.

Quello del turismo enogastronomico è dunque un mercato in forte espansione, con grandi opportunità che si basano su un immenso patrimonio di « monumenti gastronomici» strettamente legati al territorio di riferimento. Langhee Monferrato sono diventati Patrimonio dell'Umanità, con ricadute positive in ambito turistico come testimonianoi siti promossi in passato, con una crescita del turismo intorno al trenta per cento nei primi cinque anni. Maè Patrimonio dell'Unesco anche la dieta Mediterraneae il caffè espressoe il pesto genovese sono trai candidati.

Tutto questo patrimonio di prodottie di arte culinaria, comei beni culturali, necessitano di tutela, conoscenza e promozione. Conoscenza e promozione che passano dalle varie accademie fino ad arrivare alle universitàe ai corsi di alta formazione. L'Accademia italiana della cucina, duecentoquindici delegazioni in Italia e settantaquattro all'estero, da cinquant'anni vive per salvaguardare la cultura della civiltà della tavola e delle tradizioni della cucina italiana, la primaa fare il Censimento nazionale dei piatti tipicie della cucina del territorio; la Scuola internazionale di cucina italiana Alma forma professionisti del settore di ogni Paese; l'Università di Scienze Gastronomiche di Cuneo (con Slow Food) ha avviato La Scuola di Cucina di Pollenzo con un master in Cucina popolare italiana, per citarne solo alcuni di un lunghissimo elenco nazionale.

Una rete che tra formazionee valorizzazione attraversa tutta l'Italia e mira a migliorare le professionalità del settore per attrarre un turismo sempre più esigentee diversificato che non cerca più solo museie monumenti,o bel maree buon clima, buon ciboe vino di qualità, ma nella maggior parte dei casi vuole il mix tra tutto questo. Di S. B. - Fonte: Il Sole 24 Ore