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ATM 2016, anche il turismo arabo è a caccia dei viaggiatori low cost

ATM 2016, anche il turismo arabo è a caccia dei viaggiatori low cost

Non più solo lusso, ma trasporti e ricettività rivolti al mid-market, ovvero alla portata di viaggiatori con budget limitati e giovani. È il trend principale emerso alla 23ª edizione dell’Arabian travel Market (ATM), in corso a Dubai con oltre 26mila visitatori professionali e circa 2.800 espositori.

Numeri leggermente inferiori allo scorso anno (nel 2015 c’erano stati circa 27mila visitatori e 3.200 espositori) che non scalfiscono l’importanza di questa fiera che consente di monitorare l'industria dei viaggi nella regione araba. A dettare la nuova linea strategica è ancora una volta Dubai, destinazione leader riguardo al traffico internazionale che da qui al 2020, anno dell’Expo, porterà la propria capacità ricettiva dagli attuali 94mila posti letto a circa 140mila con un buon 20% orientato alla clientele medio-bassa.

«Non a caso – ha sottolineato Nadege Noblet-Segers, exhibition manager di ATM – il 50% delle 3.600 camere attualmente in costruzione a Dubai, riguarda alberghi a tre stelle. E in generale è stato riscontrato un deciso interesse del viaggiatore medio a contenere le spese per la sistemazione alberghiera che consenta loro di acquistare altri servizi e prodotti per il proprio soggiorno».  

Non si tratta di una radicale inversione di rotta rispetto al proficuo segmento "luxury", quanto di un allargamento delle prospettive strategiche di gran parte dei paesi della regione araba, che da qui ai prossimi vent’anni, non hanno certo intenzione di rallentare i propri piani di sviluppo nel turismo, corteggiando soprattutto mercati dalle grandi capacità di turismo outgoing come Cina e India.

Basti pensare, ad esempio, che in Qatar la locale Tourism Authority ha alzato l’asticella degli obiettivi puntando a 4 milioni di arrivi internazionali entro il 2020 (attualmente registra circa 3 milioni di turisti esteri) con investimenti per trasporti, strutture alberghiere e servizi d’ospitalità pari a circa 40 miliardi di dollari. L’Arabia Saudita, che lo scorso anno ha registrato 7,4 milioni di arrivi, ha stanziato 45 miliardi di dollari con l’ambizione di prolungare i soggiorni dei propri ospiti, in quanto oltre 2 milioni di arrivI, oggi, sono rappresentati da visitatori giornalieri che non pernottano.

Anche il Bahrain punta a intercettare volumi di traffico turistico estero con circa 3mila nuove camera d’albergo per un investimento superiore al miliardo di dollari. Strategie di lungo termine per il segmento leisure sono state annunciate dal Kuwait con investimenti di 1 miliardo di dollari, per aumentare la sua attuale quota di 10 milioni di visitatori, prevalentemente appartenenti al segmento del business travel. Infine il Sultanato dell’Oman, che nel 2015 ha registrato 1,1 milioni di visitatori esteri, intende raddoppiare il proprio volume incoming attraverso strategiche aperture di rotte su Francoforte, Colombo e Teheran. 

La crescita esponenziale dell’offerta aerea  

A proposito di collegamenti aerei, la presenza all’ATM 2016 di ben 27 compagnie aeree internazionali dimostra le opportunità di sviluppo della regione merdio-orientale, che nell’ultimo anno ha fatto segnare un incremento di traffico dell’11,6%. Oltre alla crescita esponenziale dell'offerta aerea da parte dei colossi Etihad (che ha avviato voli su Edinburgo e Madrid), Emirates (nuovi voli su Boston, Chicago, Orlando, Bali) e Qatar Airways (nuovi collegamenti su Sydney, Los Angeles, Atlanta e Boston), appare interessante l’evoluzione dei vettori low cost come flydubai che ormai opera 110 rotte e Air Arabia che si è spinta a collegare Casablanca con Montpellier e Napoli e Marrakech con Francoforte.

Sulla scena irrompe anche l’online booking

Con oltre il 50% di popolazione araba che utilizza quotidianamente internet, era logico attendersi, prima o poi, una forte accelerazione delle opzioni online di tutta l’industria dei viaggi. Siamo ancora agli albori, se si considera che l'ebooking in Arabia Saudita è al 23% e in Egitto non supera il 12%, ma il vertiginoso ritmo di crescita che la regione araba ha dimostrato nel turismo negli ultimo dieci anni lascia prevedere, come sottolineato nel corso di un forum all’ATM, che entro il 2017 il 36% delle prenotazioni turistiche saranno online.

Certo, rispetto all’Europa, al Nord America e alla stessa regione Asia-Pacifico, quello dell’online nei paesi arabi rappresenta ancora un mercato inesplorato e tutto da implementare, ma è sorprendente come le nuove generazioni di arabi siano ormai in linea con il mercato hi-tech occidentale. Viaggiatori della "tech-smart generation" tutti da conquistare. E non a caso colossi come Sabre e Amadeus hanno cominciato a investire con forza in questa regione e la loro presenza all’ATM si è fatta sentire e vedere, con crescente interesse mostrato da operatori e agenti di viaggi arabi. - Di Andrea Lovelock - Fonte: L'agenziaDiViaggi.it