Arriva il green pass, ecco come funziona: le prime risposte su validità e utilizzo
14 Giugno 2021
Entrerà in vigore in tutti i Paesi dell’Unione europea dal primo luglio e sarà indispensabile per poter viaggiare all’interno del continente. Il green pass - il documento che attesta lo stato di avvenuta vaccinazione contro il Covid-19, oppure la guarigione dall’infezione oppure ancora l’effettuazione di un test con risultato negativo al virus - ha ottenuto il via libera definitivo dal Parlamento Ue.
Il periodo di validità
Ma chi lo rilascia, come funziona e quali sono i soggetti interessati ad averlo? Il certificato verde viene emesso e validato dalla piattaforma nazionale Digital Green Certificatee, come spiega Il Sole 24 Ore, può essere richiesto da tutte le persone che hanno ricevuto una dose di vaccino e da coloro che sono guariti dal Covid-19. Per la prima categoria ha una validità di nove mesi, a partire dai 15 giorni dopo la prima dose. Per chi, invece, è guarito dall’infezione la validità è di sei mesi. Si può anche ottenere dopo un tampone o un testantigenico che abbiano dato risultato negativo.
I dati riportati
Il certificato riporta nome e cognome della persona, data di nascita, malattia, struttura che ha rilasciato la certificazione e un codice alfanumerico univocoattribuito dalla piattaforma. Se la persona è stata vaccinata il green pass riporta anche tutti i dati relativi all’immunizzazione, come ad esempio il tipo di vaccino, il numero della dose inoculata, la data dell’immunizzazione e lo Stato Ue in cui è avvenuta.
Se, invece, si tratta di avvenuta guarigione il green pass riporta, tra l’altro, la data del primo test molecolare positivo e lo Stato che lo ha effettuato. Accurate anche le informazioni in caso di effettuazione di test negativo, tra cui ovviamente data e ora del prelievo del campione del test e del risultato.
Quando può essere revocato
La bozza del Dpcm fa inoltre chiarezza sulle modalità di revoca del green pass, che in base all’ipotesi del decreto, verrebbe bloccato dalla piattaforma nazionale non appena la struttura del servizio sanitario o un medico comunichino la positività al Covid della persona in possesso del certificato. In tal caso la piattaforma dovrebbe inviare all’interessato una notifica della revoca.
Il green pass potrà essere consultato dal sito dedicato, sia accedendo con identità digitale, sia con autenticazione a più fattori. Potrà essere visionato anche tramite fascicolo sanitario elettronico, app Immuni, app IO o Sistema Ts tramite medici, pediatri, farmacisti, Usmaf e Sasn autorizzati alla funzione del Sistema tessera sanitaria.
Un sito web ad hoc
Per avere chiarimenti, spiega la bozza del Dpcm, verrà messo a disposizione un apposito sito web. Infine, a poter verificare il green pass attraverso la lettura del Qr Code saranno i pubblici ufficiali, il personale addetto al controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti o in pubblici esercizi per i quali è previsto il possesso della green card, oltre ai gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie e socio-assistenziali.
Fonte = TTG ITALIA 14/06/21
Il periodo di validità
Ma chi lo rilascia, come funziona e quali sono i soggetti interessati ad averlo? Il certificato verde viene emesso e validato dalla piattaforma nazionale Digital Green Certificatee, come spiega Il Sole 24 Ore, può essere richiesto da tutte le persone che hanno ricevuto una dose di vaccino e da coloro che sono guariti dal Covid-19. Per la prima categoria ha una validità di nove mesi, a partire dai 15 giorni dopo la prima dose. Per chi, invece, è guarito dall’infezione la validità è di sei mesi. Si può anche ottenere dopo un tampone o un testantigenico che abbiano dato risultato negativo.
I dati riportati
Il certificato riporta nome e cognome della persona, data di nascita, malattia, struttura che ha rilasciato la certificazione e un codice alfanumerico univocoattribuito dalla piattaforma. Se la persona è stata vaccinata il green pass riporta anche tutti i dati relativi all’immunizzazione, come ad esempio il tipo di vaccino, il numero della dose inoculata, la data dell’immunizzazione e lo Stato Ue in cui è avvenuta.
Se, invece, si tratta di avvenuta guarigione il green pass riporta, tra l’altro, la data del primo test molecolare positivo e lo Stato che lo ha effettuato. Accurate anche le informazioni in caso di effettuazione di test negativo, tra cui ovviamente data e ora del prelievo del campione del test e del risultato.
Quando può essere revocato
La bozza del Dpcm fa inoltre chiarezza sulle modalità di revoca del green pass, che in base all’ipotesi del decreto, verrebbe bloccato dalla piattaforma nazionale non appena la struttura del servizio sanitario o un medico comunichino la positività al Covid della persona in possesso del certificato. In tal caso la piattaforma dovrebbe inviare all’interessato una notifica della revoca.
Il green pass potrà essere consultato dal sito dedicato, sia accedendo con identità digitale, sia con autenticazione a più fattori. Potrà essere visionato anche tramite fascicolo sanitario elettronico, app Immuni, app IO o Sistema Ts tramite medici, pediatri, farmacisti, Usmaf e Sasn autorizzati alla funzione del Sistema tessera sanitaria.
Un sito web ad hoc
Per avere chiarimenti, spiega la bozza del Dpcm, verrà messo a disposizione un apposito sito web. Infine, a poter verificare il green pass attraverso la lettura del Qr Code saranno i pubblici ufficiali, il personale addetto al controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti o in pubblici esercizi per i quali è previsto il possesso della green card, oltre ai gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie e socio-assistenziali.
Fonte = TTG ITALIA 14/06/21