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Anno d'oro per l'Italia, con o senza Enit

Anno d'oro per l'Italia, con o senza Enit

È trascorso un mese dalla dichiarazione del presidente Enit, Evelina Christrillin, che recitava: «Abbiamo proposto a tutte le Regioni di razionalizzare la partecipazione alle fiere, passando da 35 a sette di grande respiro, tra cui Itb e Wtm. In questo modo uniamo le forze garantendo tutto il supporto organizzativo e finanziario. Poi, è chiaro, che se uno vuole fare altre cose, le farà». L’idea di fondo della nuova Enit è seguire i modelli francesi e inglesi, «paesi dove le politiche culturali e turistiche si fanno coordinando le risorse organizzative, finanziarie e di comunicazione».  

E così l’Agenzia ha subito annullato la presenza a Fitur e la sua partecipazione alla sezione incoming di Bit. Ma più di un operatore ha storto il naso perché la riflessione di fondo, almeno ad oggi, è molto semplice e disarmante: se nel recente passato l’Enit aveva mostrato i suoi limiti nell’attività promozionale, dovuti in buona parte a budget assai risicati, ma aveva comunque garantito un supporto agli operatori e una presenza bene o male tangibile nelle fiere turistiche d'un certo peso, oggi questo organismo cancella con un colpo di spugna anche queste azioni di supporto nella principale Borsa di turismo internazionale che si svolge in Italia.

La Christrillin, interpellata, ha preferito il silenzio stampa. Il macro-scenario però, almeno per l’Italia, sembra essere incoraggiante. Analisti ed esperti ripetono da settimane che lo stop di una parte del Nord Africa e Medio Oriente, dovuto a tragedie, tumulti e attentati, favorirà sicuramente un boom di prenotazioni nelle maggiori destinazioni mediterranee come Grecia, Spagna e in nostro paese, per l’appunto.

A patto che le destinazioni presentino offerte appetibili e soprattutto che siano ben visibili nei marketplace che contano. Occasione irripetibile, dunque, per rilanciare l'Italia in un biennio turistico che si prospetta esaltante. In questo contesto, dall’Agenzia per la promozione ci si attende uno scatto di reni. Un segnale forte di presenza e vitalità, ora che il vento è cambiato.
 
Le strategie social delle regioni

Dopo l'operazione in Basilicata del Digital Diary, con sette registi in azione, è stato un susseguirsi di iniziative digital e social. Le Marche lanciano piattaforme per acquisire follower all’estero; il Friuli Venezia Giulia ottimizza il booking sul territorio e amplifica sul web le eccellenze ricettive. Poi c’è Sardegna Turismo con il suo “portale emozionale” e l’Hyperlocal 2.0 per assistere gli ospiti durante il soggiorno.

L'Emilia Romagna punta sulla promocommercializzazione di “prodotti trasversali”: dal cicloturismo all’enogastronomia, fino al Mice, pssando per la Motor Valley. Cineturismo e blogger nella strategia della Sicilia che, per promuovere il brand, sviluppa nuove rotte aeree spingendo su piccoli centri urbani e antichi borghi. - di Andrea Lovelock - Fonte: L'AgenziaDiViaggi.it