Allarme Abta: la Brexit non farà bene al turismo
L'uscita della Gb dalla Ue porterebbe, secondo uno studio realizzato per l'associazione da Deloitte, ad instabilità ed aumento dei prezzi
I viaggi verso la Gran Bretagna potrebbero essere più costosi se i britannici opetranno per l’uscita dalla Ue. Questa la considerazione finale di uno studio dell’Abta, realizzato da Deloitte. Mark Tanzer, direttore generale dell’associazione, che raggruppa 1200 membri tra cui compagnie aeree, tour operator e agenzie di viaggi, spiega che “un voto a favore dell’uscita (dalla Ue, ndr) porterebbe incertezza e potrebbe determinare un aumento dei costi per le imprese del settore viaggi e per i viaggiatori”.
Per il manager “i rischi potenziali e gli inconvenienti non sono compensati da pari vantaggi per chi viaggia”. Per Tanzer il periodo di “incertezza prolungata” che seguirà l’uscita dalla Ue porterà ad un indebolimento della sterlina rispetto alle altre monete. Così i britannici perderanno potere d’acquisto all’estero.
Il report evidenzia anche che, nel comparto leisure, il 76% dei viaggi dei britannici sono organizzati nella Ue e che il 63% dei turisti in visita nel Regno Unito provengono dall’Unione. Sul fronte business, il 68% dei viaggi d’affari all’estero fatti dai britannici hanno come meta la Ue, mentre il 73% dei viaggiatori d’affari che si recano in Gb vengono dalla Ue. Il referendum sulla Brexit è in programma il 23 giugno. - Fonte: GuidaViaggi.it