Alla scoperta degli Npl, occasione per il turismo
La denominazione è abbastanza ostica. Parlare di stock dei crediti deteriorati, altrimenti detti Npl, può apparire in prima battuta un pericolo. E invece oggi rappresentano un’opportunità per chi vuole investire, anche e soprattutto nel turismo.
È questo lo scenario tratteggiato da Deloitte in occasione del convegno 'NPL nel turismo, opportunità di mercato e filiera virtuosa', ospitato da Rescasa Lombardia e promossa, oltre che da Deloitte, dalla credit management Gma e che ha avutoTTG Italia come media partner.
Lo scenario storico
Il 2008, l'anno della crisi Lehman, rappresenta un punto di svolta nel mercato del landing: da una disponibilità molto abbondante, le banche sono passate a una restrizione del credito, con un conseguente riverbero sulle aziende.
Una situazione che, almeno in Italia, è durata fino al 2015: durante questo lasso di tempo, infatti, il trend di sofferenze lorde nella Penisola è aumentato del 25%. Nel 2016, invece, abbiamo iniziato a riprendere fiato: i segnali di ripresa economica hanno favorito una riduzione del numero di fallimenti in tutti i settori economici e le banche hanno ricominciato ad allentare i cordoni delle borse. Non di molto, obietteranno alcuni, ma almeno per iniziare a ridurre lo stock dei crediti deteriorati, ovvero gli Npl.
L'occasione Npl
"Il 50% del credito deteriorato del mercato italiano è garantito da immobili - spiega Umberto Rorai, partner Deloitte -, di cui il 10% è a destinazione turistico-ricettiva". In soldoni, si tratta di un valore di mercato che nel settore turistico ammonta a 13-15 mld di euro in termini Gbv. E di un'occasione che attira sempre più investitori, sia dall'Italia che dall'estero, visto che "le sofferenze vengono recuperate soprattutto attraverso procedure di natura giudiziaria, cioè le aste".
Con le dovute cautele, significa che in Italia si aprono scenari interessanti per acquistare immobili a uso turistico e alberghiero pagandoli un prezzo anche di molto inferiore alla media. Infatti, l'anno scorso gli investimenti nel settore alberghiero sono aumentati del 7,2% rispetto al 2016, pari a una cifra di 1,6 mld di euro, il 60% dei quali provenienti da investitori esteri.
Hotel all'asta e affitti brevi
In Italia ci sono circa 234.430 immobili all'asta, il 19% dei quali nella sola Lombardia: gli hotel sono solo l'1% ma è il caso di tener presente, ricorda Massimo Costa, segretario generale di Rescasa Lombardia, la questione degli affitti brevi. "Oggi rappresentano una realtà notevolissima: in Italia ci sono 6 mln di immobili sfitti e potenzialmente utilizzabili sul mercato, una parte dei quali afferenti a Npl, che potrebbero essere utilizzati".
Confindustria Alberghi
Infatti, conclude Giorgio Palmucci, presidente di Confinustria Alberghi, "come associazione sono anni che lavoriamo per far incontrare il mondo del real estate con quello degli operatori del settore, albergatori in primis". L'importante è che ci sia un "incontro tra fondi di investimento e banche perché soprattutto le catene straniere separano gestione da proprietà: è quindi necessario un lavoro di squadra tra associazioni e operatori". - di Oriana Davini - Fonte: TTGItalia.com