Alitalia, soci divisi sull'anticipo
Il traguardo non sarebbe lontano e l'obiettivo è quello di raggiungerlo oggi nel corso di una nuova riunione che si terrà a mezzogiorno al dicastero, sotto la regia del capo della segreteria tecnica Fabrizio Pagani. I mal di pancia e i distinguo tra vecchi soci, in particolare le banche Intesa, UniCredit, e Atlantia da una parte e le Poste della gestione di Francesco Caio dall'altra, non sono un mistero. Il tira e molla delle ultime ore però, riguarda ancora una volta i soldi. Ci sono ancora alcuni dettagli tecnici da mettere a punto, è vero, sulla struttura della "mid-co" (la società veicolo in cui Poste investirà i suoi 70 milioni per non mischiarli con la gestione della vecchia Alitalia), e sulle modalità di finanziamento di quella che sarà la "old-co" (la vecchia Alitalia).
Ma le divergenze vere riguardano una sorta di anticipo sull'aumento di circa 150 milioni, sull'aumento di capitale da 300 milioni, che si renderà necessario da qui a un paio di mesi (al massimo entro fine settembre) per fornire la liquidità necessaria a garantire l'operatività di Alitalia finché non si arriverà al closing del matrimonio con Etihad. In linea teorica l'aumento di capitale, necessario per far fronte a eventuali oneri da contenziosi pregressi e alla copertura di eventuali scollature del risultato di fin e 2014 rispetto al budget, dovrebbe essere fatto anch'esso al closing, atteso non prima di fine ottobre. Per quella data, infatti, anche le Poste sono disponibili a versare nella "mid-co" i 70 milioni pro-quota dell'aumento: non intendono anticipare nulla prima proprio perché la società dei recapiti vuole che le risorse vadano a sostegno dello sviluppo futuro e non a copertura dei buchi del passato.
La questione, oggi, allora è: chi anticipa i 150 milioni? Le banche e Atlantia si sentono ancora chiamate a mettere mano al portafoglio dopo aver messo - e rimesso - parecchi soldi in Alitalia e puntano il dito contro la posizione "privilegiata" di Poste. Come se ne esce? Probabilmente strappando un impegno di massima per l'anticipo ai soliti soci (banche, Atlantia, Roberto Colaninno)e poi rimandando la questione a dopo l'estate.
Frattanto si potrà firmare l'accordo con Etihad, che inevitabilmente sarà ancora volta vincolato a una serie di condizioni: non solo al via libera di Bruxelles, ma anche alla definizione dei dettagli tecnici e legali della midco e all'impegno del versamento dell'anticipo. Così come, a valle del versamento di quella prima tranche, verrebbero poste una serie di limitazione affinché Etihad non abbandoni l'impegno all'alleanza senza penali.
Nella giornata di domani, comunque, è prevista anche una riunione tra i soci di Alitalia e il numero uno del vettore arabo, James Hogan, che nei prossimi giorni dovrebbe anche incontrare esponenti del governo. Nel frattempo Alitalia ha convocato i sindacati per questa mattina a Fiumicino per esaminare la procedura di mobilità. Scadono oggi infatti i cinque giorni entro i quali va chiusa la procedura, dopodiché questa passa al ministero del lavoro - di Laura Serafini - Fonte: IlSole24Ore