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Alitalia. La prima sfida: far decollare i nuovi vertici

Alitalia. La prima sfida: far decollare i nuovi vertici

Le difficoltà di un'integrazione tra le due compagnie aeree e i loro rispettivi network devono, del resto, trovare soluzione al più presto. Ecco perché Hogan, in attesa delle verifiche di Bruxelles sia sulla compatibilità con le regole Ue del nuovo assetto proprietario sia sul rispetto delle norme antitrust, ha programmato questo ennesimo viaggio.

Nell'agenda dell'amministratore delegato di Etihad ci sono gli incontri con i gruppi di lavoro, formati da uomini di entrambe le compagnie, che in agosto hanno avviato la mappatura degli interventi necessari a fondere in maniera efficiente i due vettori. Hogan ha fissato un paio di concetti da cui partire per impostare il lavoro: la cura dei viaggiatori e il miglioramento della rete dei collegamenti della nuova compagnia. Così, mentre a Bruxelles i commissari Joaquin Almunia (Concorrenza) e Siim Kallas (Trasporti) esaminano i dettagli dell'accordo da 1,75 miliardi di euro tra le due compagnie, in Italia la priorità è farsi trovare pronti per quando l'Ue scioglierà la riserva. L'attesa non dovrebbe essere lunga.

A suggerirlo è la scadenza dei mandati di Almunia e di Kallas, fissata per novembre. L'orientamento di Bruxelles è dare luce verde, non è però escluso che il via libera sia condizionato; in altri termini la Commissione potrebbe, per esempio, esigere la rinuncia ad alcuni slot o ad alcune tratte. Nel frattempo non andrà trascurata la capacità di lobbing dei tedeschi di Lufthansa, che non vedono di buon occhio lo sbarco in forze di Etihad nel mercato europeo. I nodi in sede comunitaria non sono gli unici da sciogliere. Sul fronte interno Hogan ha un'ulteriore priorità: individuare un nuovo management evitando di esercitare un controllo di fatto sulla nuova compagnia, dove vale ricordare che Etihad avrà il 49% del capitale, a fronte di un investimento di 560 milioni di euro.

Alla successione dell'attuale amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, il consiglio d'amministrazione di Alitalia ha designato venerdì scorso Silvano Cassano, ex amministratore delegato di Benetton (noto, quindi, alla famiglia di Ponzano azionista di Alitalia e di Adr). Per la presidenza il nome più accreditato è quello di Luca Cordero di Montezemolo. Non è un mistero che il presidente della Ferrari abbia svolto il ruolo di facilitatore dell'intera operazione. Nell'agenda di Hogan sono fissati anche gli appuntamenti con Francesco Caio di Poste Italiane, per dettagliare i progetti e le sinergie tra il nuovo vettore e il gruppo postale, oltre che con i vertici di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Atlantia. Le ore dell'arrivo di Hogan coincideranno per 2.171 lavoratori di Alitalia con la scadenza per aderire all'accordo volontario di mobilità: entro il 10 settembre riceveranno una buonuscita di 10 mila euro. Poi partiranno le lettere di licenziamento per chi non avrà aderito. - Fonte: Corriere della Sera (di Andrea Ducci)