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Alitalia-Etihad, Ue verso il sì

Alitalia-Etihad, Ue verso il sì

Secondo la stessa fonte, le condizioni potrebbero essere modeste, come la rinuncia da parte di Etihad di alcuni slot e di sovrapposizioni da parte dei due vettori su alcune tratte (ad esempio la stessa Etihad ha voli quotidiani Roma-Milano, mentre Alitalia ha cinque voli settimanali Roma-Abu Dhabi). Si tratterebbe, insomma, di sfoltire i voli e creare migliori sinergie per fugare rischi di monopolio. Per ottemperare alle richieste la nuova società avrebbe 25 giorni lavorativi, estendibili di altri 10.

Attenzione però: lo scoop della Reuters si riferisce solo a uno dei due dicasteri della Commissione Europea che sono interessati alla vicenda, e cioè quello della Concorrenza. Ieri peraltro il portavoce del commissario competente Joaquin Almunia ha rifiutato qualsiasi commento, lo stesso ha fatto Alitalia. Lo stesso Almunia, peraltro, sembrerebbe aver accantonato i timori legati al fatto che la partecipazione di Poste Italiane all'operazione potesse configurare aiuti di Stato, vietati dai trattati Ue.

Coinvolto nella vicenda è però anche un secondo dicastero della Commissione Europea, quello dei Trasporti, guidato dal Commissario Siim Kallas. Lo stesso che solo pochi giorni fa ha deciso di chiedere a Roma la documentazione dell'accordo - anche se, secondo le regole Ue, spetta alle autorità italiane che hanno garantito la licenza, ha spiegato una portavoce, «fare una valutazione e assicurare che il controllo resti in mani europee». La Commissione ha però il diritto, ha spiegato la funzionaria di «richiedere la documentazione rilevante per assicurarsi che la legislazione Ue sia stata rispettata». Una compagnia aerea, per poter continuare ad essere considerata europea, deve essere per oltre il 50% in mani europee, e in base all'accordo dell'8 agosto Etihad ha il 49%, e Kallas evidentemente vuol vederci chiaro, nel timore che in realtà, pur restando sotto il 50%, la compagnia degli Emirati Arabi possa di fatto essere la padrona di Alitalia.

Il governo italiano, che ha collaborato strettamente con la Commissione, ha già più volte fornito ampie rassicurazioni in proposito a Bruxelles, e varie fonti Ue rassicurano che neppure Kallas - soprattutto dopo il via libera del collega Almunia - dovrebbe sollevare particolari problemi all'operazione. Tanto più che l'attuale Commissione Europea è ormai agli sgoccioli, visto che da novembre dovrà insediarsi il nuovo esecutivo Ue guidato da Jean-Claude Juncker. - Fonte: Avvenire (di Giovanni Maria Del Re)