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Alitalia-Etihad, i nodi che frenano l accordo

Alitalia-Etihad, i nodi che frenano l accordo

Come Il Sole 24 Ore aveva anticipato il 14 marzo scorso, i tempi si sono allungati, è la seconda volta che accade, le ultime indicazioni stimano possibile un'intesa entro la metà di maggio. Ma con l'allungarsi dei tempi, rispetto a quella che alcune fonti avevano indicato come un'intesa possibile prima dello scorso Natale, permangono diversi punti di incertezza e non si può considerare scontato che alla fine un accordo ci sarà. I punti aperti della trattativa, da quanto trapela in assenza di comunicazioni ufficiali delle compagnie coinvolte, sono numerosi: dalla ristrutturazione del vecchio debito di Alitalia precedente al recente aumento di capitale per almeno 400 milioni, condizione posta da Etihad ma finora respinta da Intesa Sanpaolo e UniCredit, alla dimostrazione che Alitalia può essere redditizia, dopo il rosso di oltre 1,3 miliardi nei primi cinque anni.

È ancora aperta la trattativa Alitalia-sindacati per la riduzione del costo del lavoro con tagli alle buste paga chiesti dall'azienda, mentre è stato firmato il 14 febbraio un accordo sindacale che prevede cassa integrazione a rotazione e contratti di solidarietà per circa 2.300 dipendenti. Etihad ha chiesto anche un assetto più efficiente del sistema aeroportuale, la connessione all'alta velocità di Fiumicino, il principale scalo nazionale che verrebbe confermato come "hub" di Alitalia, fino a una revisione delle limitazioni ai voli di Linate. Oggi dall'aeroporto cittadino di Milano si possono fare voli solo entro l'Unione europea, e con limitazioni delle frequenze in base alla densità del traffico, in applicazione del decreto Bersani-bis del 2001. Nelle intenzioni di Etihad ci sarebbe la possibilità di fare voli tra Linate e il suo hub di Abu Dhabi, come è avvenuto in seguito all'ingresso di Etihad in Air Berlin, con la creazione di un ponte aereo da Berlino agli Emirati Arabi Uniti.

Ma una revisione del traffico su Linate non è cosa semplice, andrebbe incontro a una verifica della Ue perché venga rispettata la parità di condizioni con i concorrenti internazionali di Alitalia, tra cui il gruppo Lufthansa, Iag (British Airways, Iberia, Vueling), Ryanair, easyJet e perfino Air France-Klm. Inoltre questa possibilità ha suscitato l'allarme della Regione Lombardia e del Comune di Milano, timorosi di penalizzazioni di Malpensa. In mezzo a questi paletti cerca di muoversi il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, che anche ieri si è dichiarato «ottimista» su «questo tipo di alleanza tra Etihad e Alitalia». Anche il 14 marzo Lupi aveva confermato la data di fine marzo per «ricevere il percorso finale del piano industriale di Alitalia» relativo alle intese con Abu Dhabi.

«Oggi è il 31 marzo - ha detto ieri Lupi - e al governo risultava che una risposta definitiva rispetto alla chiusura della due diligence doveva arrivare entro la fine di marzo». Lupi ha aggiunto che entro questa settimana Alitalia dovrebbe presentare al governo gli «elementi degli accordi e il nuovo piano industriale», con riferimento al negoziato con Etihad. «Il Ministro - ha detto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia - ci ha assicurato che, in caso di accordo tra Alitalia ed Etihad, il relativo piano industriale dovrà prevedere non solo nuove tratte tra Linate e altre città all'interno dell'Unione europea, ma anche un rafforzamento di Malpensa con nuove rotte intercontinentali». - Fonte: Il Sole 24 Ore