Alitalia-Etihad, al via l'iter di fusione
Per arrivare al closing, fissato per fine anno, è infatti indispensabile il via libera dell'Antitrust europeo che, da mesi, almeno a livello informale, aveva acceso un faro sull'operazione anche dietro sollecitazione degli altri vettori, da Lufthansa a British Airways, che vedono con preoccupazione l'arrivo di un temibile concorrente. In attesa dell'ok della commissione, il cda convocato ieri nel quartier generale della Magliana non ha quindi potuto far altro che prendere atto dell'intesa di agosto perché tutti gli adempimenti operativi potranno essere sbloccati solo dopo il pronunciamento europeo. Nessuna decisione formale, quindi, sull'annunciato prestito ponte che servirà ad assicurare un po' di ossigeno alle casse di Alitalia in attesa che entri in funzione la newco partecipata al 51% dalla midco - creata per consentire a Poste di prendere parte alla ricapitalizzazione - e al 49% dai nuovi azionisti emiratini e che non avrà in pancia né i debiti (le banche hanno rinunciato a 598 milioni di crediti) né gli esuberi negoziati con i sindacati (tranne la Cgil). I soci che hanno aderito all'aumento di capitale da 300 milioni di euro che dovrà "coprire" i rischi da contenzioso - in prima linea ci sono UniCredit e Intesa Sanpaolo, ma anche la società dei recapiti che garantirà un'iniezione da 75 milioni - si sono detti disponibili ad anticipare parte delle risorse, ma sull'entità dello sforzo non c'è ancora una parola definitiva (si parla di 100-150 milioni di euro).
Nessun passo avanti, poi, nemmeno sull'altro dossier caldo: i nuovi vertici che, secondo quanto annunciato dal numero uno del Torchio qualche giorno fa in una intervista al Sole 24 Ore, dovrebbero arrivare a ottobre. I nomi in pole position, oltre a quello di Luca Cordero di Montezemolo che viene dato favorito per la poltrona di presidente non operativo, restano quello di Giancarlo Schisano, vice direttore generale business della compagnia, che si è fatto apprezzare anche nella lunga trattativa con i sindacati, e Silvano Cassano, ex numero uno di Benetton e manager gradito agli arabi (in passato ha lavorato nella Hertz, società di noleggio auto, con l'attuale ad di Etihad, James Hogan).
L'unico avanzamento si è registrato sul fronte del piano industriale con il board che ha ufficialmente autorizzato uno dei tasselli previsti dalla road map presentata a luglio da Del Torchio: la cessione di una decina di aerei (Airbus 321 e Airbus 320) che non rientrano più nei piani della compagnia decisa a potenziare le rotte intercontinentali e ad alleggerirsi sul breve e medio raggio dove operano questi velivoli. Le trattative per venderle, in verità, sono già in corso, ma i nomi dei potenziali acquirenti sono avvolti dal più totale riserbo.
L'INTERVISTA
Il futuro del gruppo
In un'intervista pubblicata sabato scorso sul Sole 24 Ore, Gabriele Del Torchio, amministratore delegato di Alitalia, ha annunciato la sua prossima uscita dal vertice della compagnia: «Ora tocca a Etihad scegliere a chi tocca» ha detto. Il manager ha inoltre detto che rinuncerà ai bonus previsti dal contratto. - Fonte: Il Sole 24 Ore (di Celestina Dominelli)