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Alitalia-Etihad al test del nuovo governo

Alitalia-Etihad al test del nuovo governo

15 Febbraio 2014

Una soluzione, pur se dolorosa per i lavoratori, è stata raggiunta per la prima parte del piano di riduzione dei costi del personale. Ieri notte la compagnia ha firmato l'accordo sindacale con Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl. Sono previsti ammortizzatori sociali per due anni per un equivalente di 2.238 dipendenti, il 16% dell'organico del gruppo presieduto da Roberto Colaninno: cassa integrazione straordinaria a rotazione (fino a 13 giorni al mese) per un massimo di 1.437 dipendenti di terra a tempo pieno, contratti di solidarietà per 280 piloti e 521 assistenti di volo, con riduzione media del 25% dell'orario (da 3 a 5 giorni al mese, con punte di 7,5 giorni al mese per i piloti sul lungo raggio).

Anche la riduzione del costo del personale è tra le condizioni richieste da Etihad prima di decidere l'eventuale investimento in Alitalia per una somma prevista intorno a 300 milioni di euro. «L'accordo è solo un primo passaggio, quello del ricorso agli ammortizzatori: ora abbiamo un altro passaggio da fare, quello sul costo del lavoro, ma lo affronteremo dalla prossima settimana», ha detto ieri l'amministratore delegato di Alitalia, il ducatista Gabriele Del Torchio. L'obiettivo della compagnia è risparmiare 128 milioni all'anno sul costo del lavoro. Tra le altre misure previste ci sono tagli agli stipendi superiori a 40mila euro lordi l'anno e interventi su altri costi, anche con l'aiuto della defiscalizzazione di voci della busta paga dei naviganti, prevista dal decreto Destinazione Italia.

Del Torchio ha riferito di aver incontrato due giorni fa James Hogan, amministratore delegato di Etihad. «Ieri c'è stato un incontro perché c'era la conferenza annuale di Etihad e dei suoi partner. Ho avuto modo di parlare con l'a.d. James Hogan, abbiamo fatto un po' il punto della situazione. Nel giro di qualche settimana dovremmo passare alla stesura del piano congiunto per i prossimi cinque anni: i gruppi di lavoro a Roma stanno operando in modo intenso».

Le due compagnie il 2 febbraio hanno annunciato il passaggio alla fase finale della due diligence con l'intenzione di arrivare a un accordo entro 30 giorni, il termine scade il 4 marzo. Ma il capitolo del debito, Alitalia ha circa un miliardo di debiti finanziari e un debito totale di 2,5 miliardi al lordo dei crediti, non è ancora stato risolto. Anche per questo si va verso un allungamento dei tempi.

Del Torchio non si è sbilanciato al riguardo. Ha detto che «subito dopo l'aumento di capitale che ci ha permesso di ottenere nuovi mezzi finanziari dalle banche i clienti sono tornati. Dall'inizio dell'anno i dati della clientela sono confortanti e quindi il tema del debito è un tema di gestione e continuiamo a lavorare per proseguire un circolo virtuoso». Del Torchio ha cercato di smorzare le polemiche in Lombardia: «Malpensa non l'abbandoneremo, la nostra intenzione è di potenziarla».

Prima di un eventuale accordo che significherebbe la vendita di Alitalia a Etihad (diventerebbe il primo azionista con almeno il 40% del capitale) ci sarà da sentire anche il nuovo governo. Il probabile nuovo primo ministro, Matteo Renzi, il 13 ottobre non era stato tenero sulla crisi di Alitalia e sui Capitani coraggiosi: «Lo Stato non deve mettere un centesimo per salvare gli azionisti privati che hanno fallito. Lo stato in Alitalia ha un problema di gestione del personale in esubero». Dunque si «interviene per salvare i lavoratori non gli azionisti». In prospettiva, invece, «io preferisco un partner coreano che la Cassa depositi e prestiti», aveva detto Renzi. Poi lo Stato è intervenuto comunque, non con Cdp ma con i 75 milioni delle Poste.

LA PAROLA CHIAVE

Due diligence

L'espressione inglese due diligence identifica il processo investigativo che viene messo in atto per analizzare valore e condizioni di un'azienda, o di un ramo di essa, per la quale vi siano intenzioni di acquisizione o investimento. In finanza la due diligence indica quell'insieme di attività svolte dall'investitore, necessarie per giungere ad una valutazione finale, analizzando lo stato dell'azienda, compresi i rischi di eventuale fallimento dell'operazione e delle sue potenzialità future. - Fonte: Il Sole 24 Ore (di Gianni Dragoni)