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Alitalia, da Poste arrivano 70 milioni

Alitalia, da Poste arrivano 70 milioni

Di questa somma, 70 milioni sarebbero versati da Poste Italiane, il cui cda ieri ha deliberato l'intervento, confermando che i soldi verranno messi non nella «fornace» Cai, ma in una nuova società da questa controllata, detta «midco». Poste pagherà solo al «closing» con Etihad, previsto a fine ottobre.

L'a.d. di Abu Dhabi, James Hogan, nella missiva-ultimatum del 29 luglio aveva sollevato, tra altri problemi, quello del rischio che Alitalia non abbia soldi sufficienti per arrivare al «closing», il momento in cui la compagnia dovrà svuotarsi conferendo le attività operative in una nuova società, la «newco» o «nuova Alitalia», in cui Etihad entrerà con il 49 per cento.

È presumibile che l'a.d. di Etihad abbia accettato lo sforamento oltre il 31 luglio, senza ritirare la sua offerta. Ma cosa abbia risposto Hogan all'e-mail inviatagli l'altra sera dall'a.d. di Alitalia, Gabriele Del Torchio, non è stato spiegato. È uno dei punti della partita su cui non c'è piena trasparenza, come del resto sui dati economico-finanziari di Alitalia, che non ha neppure messo in un comunicato le cifre del bilancio 2013. Forse i Capitani coraggiosi si vergognano dei loro risultati.

Il bilancio 2013, rivelato dal Sole 24 Ore il 10 luglio, mostra una perdita netta consolidata raddoppiata a 569 milioni. Il patrimonio netto consolidato di Alitalia-Cai a fine dicembre era negativo per 27,2 milioni, i debiti finanziari netti 936 milioni, i debiti totali lordi 2.129 milioni. I ricavi sono diminuiti del 5,2% a 3.406 milioni.

Se il cda di oggi approverà la proposta di aumento per 300 milioni, dovrà poi essere approvata dall'assemblea dei soci Alitalia, si prevede il 7 o l'8 agosto. A quel punto, se non emergeranno altre criticità, dovrebbe essere firmato il contratto finale. Poi le carte verrebbero spedite a Bruxelles, che deve approvare l'operazione.

I legali di Poste continuano a confrontarsi con quelli di Etihad (tra cui lo studio Chiomenti) per spiegare la «midco». Secondo il cda di Poste «la partecipazione all'operazione Alitalia-Etihad, attraverso questa struttura, consente a Poste Italiane, oltre a confermare gli accordi di collaborazione già esistenti con Alitalia, di realizzare significative sinergie industriali e commerciali, in un'ottica di mercato e coerenti con il suo piano industriale».

Un confronto è in corso anche tra Poste e gli altri grandi soci di Cai, banche e Atlantia, per mettere a punto l'accordo su ricapitalizzazione e «midco», una struttura che inizialmente le banche avevano rigettato. C'è stato poi un avvicinamento, ma non ancora un accordo. «Sono in corso da parte di Atlantia le opportune verifiche e valutazioni circa la fattibilità della struttura, la parità di trattamento dei soci e gli impatti societari ed economici dell'intera operazione», ha detto la società dei Benetton. - Fonte: Il Sole 24 Ore (di Gianni Dragoni)