Al via il Governo Conte, i temi caldi del turismo
Nell’elenco delle questioni urgenti che il nuovo Governo Conte si troverà ad affrontare fin da subito, alcune delle quali coinvolgono direttamente o indirettamente il turismo e possono condizionare fortemente il settore.
Prima fra tutte l’intricata questione Alitalia, che, stando a quanto scritto nel contratto di Governo fra Lega e M5S, potrebbe vedere un futuro ben diverso da quello della vendita prospettata finora, con un intervento diretto dello Stato nel rilancio della compagnia.
Altro tema caldissimo, in vista dell’estate, è quello dell’abusivismo ricettivo, che tiene banco tutto l’anno con le scaramucce fra albergatori e piattaforme di affitti brevi, ma che con l’alta stagione diventa una vera e propria battaglia senza quartiere. Collegata a questo, ma con soluzioni da elaborare più a lungo termine, la questione dell’overtourism, fra città d’arte in crisi da sovraffollamento e spiagge senza più un granello di sabbia libera.
Bolkestein, la direttiva pacchetti e l’Alta velocità
Tre i temi europei nei quali il nuovo Governo verrà sicuramente coinvolto.
Prima in ordine di comparizione, la direttiva pacchetti Ue, che entrerà in vigore il prossimo 1 luglio e che, sebbene già diventata legge, avrà sicuramente bisogno di essere gestita nel primo periodo nel quale le aziende dovranno adeguarsi.
In tema di spiagge, tiene banco la famigerata direttiva Bolkestein: al momento le imprese balneari sono appese alla proroga inserita nell’ultima legge di bilancio, che ha esteso le concessioni fino al 2020. Anche se neppure due mesi fa il signor Bolkestein in persona ha dichiarato che in realtà le spiagge non dovrebbero rientrare all’interno delle regole stabilite dal provvedimento.
Infine, l’Alta velocità. Al di là delle posizioni sulla Tav Torino-Lione, il tema caldo del momento è la decisione del Ministero delle Infrastrutture e dell’Agenzia per la sicurezza ferroviaria di mantenere a 300 chilometri orari la velocità massima raggiungibile dai treni Av, mentre a livello europeo si è deciso di sfondare il muro dei 350 chilometri orari.
Tassa di soggiorno e Enit
La riforma dell’Enit è uno dei punti inseriti nel contratto di Governo, ma prima ancora di tornare a riformare l’agenzia di promozione del Paese, l’esecutivo dovrà occuparsi del presidente e degli organi direttivi. Pare infatti improbabile che gli attuali incaricati ottengano una riconferma.
Altra questione aperta è quella della tassa di soggiorno: secondo gli accordi fra Lega e M5S il balzello dovrebbe essere abolito, ma già si sono registrate sollevazioni da parte dei sindaci, che temono di dover rinunciare ad un introito interessante.
Fisco e web tax
Sempre il contratto di Governo prevede la nascita di una web tax turistica da imporre alle Ota “per – recita il documento – contrastare la concorrenza che crea danni enormi agli operatori del settore turistico e alle casse dello Stato”.
Dal punto di vista fiscale, l’attenzione dell’esecutivo dovrà per forza concentrarsi sull’obbligo di fattura elettronica b2b, che sarà attivo a partire dal 2019 e sui nuovi studi di settore, i cosiddetti Isa, anch’essi al debutto dal prossimo anno.
Ultimo, ma non ultimo, sempre in tema fiscale, l’attesa si concentra sul tax credit, che è stato riconfermato dal precedente governo fino al 2020, ma che non viene invece menzionato come strumento nel programma dell’esecutivo Conte. C. P. - Fonte: TTGItalia.com
Prima fra tutte l’intricata questione Alitalia, che, stando a quanto scritto nel contratto di Governo fra Lega e M5S, potrebbe vedere un futuro ben diverso da quello della vendita prospettata finora, con un intervento diretto dello Stato nel rilancio della compagnia.
Altro tema caldissimo, in vista dell’estate, è quello dell’abusivismo ricettivo, che tiene banco tutto l’anno con le scaramucce fra albergatori e piattaforme di affitti brevi, ma che con l’alta stagione diventa una vera e propria battaglia senza quartiere. Collegata a questo, ma con soluzioni da elaborare più a lungo termine, la questione dell’overtourism, fra città d’arte in crisi da sovraffollamento e spiagge senza più un granello di sabbia libera.
Bolkestein, la direttiva pacchetti e l’Alta velocità
Tre i temi europei nei quali il nuovo Governo verrà sicuramente coinvolto.
Prima in ordine di comparizione, la direttiva pacchetti Ue, che entrerà in vigore il prossimo 1 luglio e che, sebbene già diventata legge, avrà sicuramente bisogno di essere gestita nel primo periodo nel quale le aziende dovranno adeguarsi.
In tema di spiagge, tiene banco la famigerata direttiva Bolkestein: al momento le imprese balneari sono appese alla proroga inserita nell’ultima legge di bilancio, che ha esteso le concessioni fino al 2020. Anche se neppure due mesi fa il signor Bolkestein in persona ha dichiarato che in realtà le spiagge non dovrebbero rientrare all’interno delle regole stabilite dal provvedimento.
Infine, l’Alta velocità. Al di là delle posizioni sulla Tav Torino-Lione, il tema caldo del momento è la decisione del Ministero delle Infrastrutture e dell’Agenzia per la sicurezza ferroviaria di mantenere a 300 chilometri orari la velocità massima raggiungibile dai treni Av, mentre a livello europeo si è deciso di sfondare il muro dei 350 chilometri orari.
Tassa di soggiorno e Enit
La riforma dell’Enit è uno dei punti inseriti nel contratto di Governo, ma prima ancora di tornare a riformare l’agenzia di promozione del Paese, l’esecutivo dovrà occuparsi del presidente e degli organi direttivi. Pare infatti improbabile che gli attuali incaricati ottengano una riconferma.
Altra questione aperta è quella della tassa di soggiorno: secondo gli accordi fra Lega e M5S il balzello dovrebbe essere abolito, ma già si sono registrate sollevazioni da parte dei sindaci, che temono di dover rinunciare ad un introito interessante.
Fisco e web tax
Sempre il contratto di Governo prevede la nascita di una web tax turistica da imporre alle Ota “per – recita il documento – contrastare la concorrenza che crea danni enormi agli operatori del settore turistico e alle casse dello Stato”.
Dal punto di vista fiscale, l’attenzione dell’esecutivo dovrà per forza concentrarsi sull’obbligo di fattura elettronica b2b, che sarà attivo a partire dal 2019 e sui nuovi studi di settore, i cosiddetti Isa, anch’essi al debutto dal prossimo anno.
Ultimo, ma non ultimo, sempre in tema fiscale, l’attesa si concentra sul tax credit, che è stato riconfermato dal precedente governo fino al 2020, ma che non viene invece menzionato come strumento nel programma dell’esecutivo Conte. C. P. - Fonte: TTGItalia.com