Al riordino professioni turistiche e alberghi
Riforma per le professioni turistiche e revisione della classificazione delle strutture alberghiere. Sono questi i due elementi strategici del disegno di legge delega in materia di turismo, approvato dal consiglio dei ministri il 28 febbraio scorso. L'impianto del ddl fa il paio con un altro disegno di legge delega, quello di riforma dell'agricoltura; una volta trasformati in legge sui conseguenti decreti attuativi eserciterà la propria competenza il ministro delle politiche agricole e del turismo, Gian Marco Centinaio.
Per quanto riguarda la revisione della normativa relativa alla classificazione alberghiera, il ddl dispone anche che il governo lavori a ridefinire i perimetri e la tassonomia delle strutture ricettive ed extra-alberghiere. Non solo. La delega interviene, inoltre, sul versante del miglioramento della qualità dell'offerta turistica, impegnando l'esecutivo a individuare i relativi fabbisogni e a semplificare procedure di raccolta, condivisione, monitoraggio e analisi dei dati. Fino a realizzare un codice identificativo nazionale dell'offerta turistica.
Sul versante delle professioni, il ddl parla esplicitamente di un riordino della normativa che ne regola l'attività, anche per armonizzarla con le disposizioni previste dal diritto europeo. Stessa cosa per i criteri e di classificazione degli alberghi. Su un piano più generale, il ddl punta alla riorganizzazione delle norme in essere per settori omogenei o attività specifi che, aggiornando il Codice del turismo (dlgs 79/2011). Previsto, inoltre, il mandato all'esecutivo ad adeguare, aggiornare e semplificare il linguaggio normativo. E l'introduzione di un nuovo obbligo per le pubbliche amministrazioni: di rendere facilmente conoscibili e accessibili le informazioni, i dati a fornire e la modulistica, anche ricorrendo all'adozione di moduli unificati e standardizzati.
Fonte = ITALIA OGGI 02/03/19
Per quanto riguarda la revisione della normativa relativa alla classificazione alberghiera, il ddl dispone anche che il governo lavori a ridefinire i perimetri e la tassonomia delle strutture ricettive ed extra-alberghiere. Non solo. La delega interviene, inoltre, sul versante del miglioramento della qualità dell'offerta turistica, impegnando l'esecutivo a individuare i relativi fabbisogni e a semplificare procedure di raccolta, condivisione, monitoraggio e analisi dei dati. Fino a realizzare un codice identificativo nazionale dell'offerta turistica.
Sul versante delle professioni, il ddl parla esplicitamente di un riordino della normativa che ne regola l'attività, anche per armonizzarla con le disposizioni previste dal diritto europeo. Stessa cosa per i criteri e di classificazione degli alberghi. Su un piano più generale, il ddl punta alla riorganizzazione delle norme in essere per settori omogenei o attività specifi che, aggiornando il Codice del turismo (dlgs 79/2011). Previsto, inoltre, il mandato all'esecutivo ad adeguare, aggiornare e semplificare il linguaggio normativo. E l'introduzione di un nuovo obbligo per le pubbliche amministrazioni: di rendere facilmente conoscibili e accessibili le informazioni, i dati a fornire e la modulistica, anche ricorrendo all'adozione di moduli unificati e standardizzati.
Fonte = ITALIA OGGI 02/03/19