Aeroporti Ue in affanno
Nel 2014 il traffico passeggeri in Europa è cresciuto del 5,4%. Dalle statistiche di Aci Europe emerge un aumento del 4,9% nell'Unione europea: Grecia, Lussemburgo, Lituania, Portogallo, Romania, Belgio e Irlanda si collocano al di sopra di questo dato, mentre Polonia, Francia, Germania, Austria, Lettonia e Repubblica Ceca stanno sotto. Per quanto riguarda i Paesi extra-Ue, il trend registra un +7,3%: Serbia, Islanda, Macedonia, Georgia e Turchia superano questa media.
"In generale il 2014 è stato un buon anno per gli aeroporti europei - afferma Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe -. La crescita degli aeroporti dell'Unione europea testimonia quanto sia resistente la domanda di viaggi da parte di passeggeri che puntano sulla connettività aerea. Le tensioni tra Russia e Ucraina hanno avuto invece conseguenze negative sul traffico di questi due Paesi, contribuendo a ridurre la forbice tra Ue ed extra-Ue nella parte conclusiva dell'anno".
Lo sprint di Instanbul
Osservando il trend dal 2008, anno di inizio della crisi, a oggi, si riscontrano alcuni cambiamenti significativi. Se è vero che la top 3 degli aeroporti è rimasta intatta (Londra Heathrow, Parigi Charles de Gaulle e Francoforte), salta agli occhi il balzo in avanti di Instabul Ataturk: lo scalo turco è passato da decimo a quarto, con un incremento di traffico pari al 50%. Nella top 20 degli scali del Vecchio continente ci sono 13 aeroporti di Paesi dell'Ue (erano 16 nel 2008). - Fonte: Guida Viaggi sito web