Adv spagnole, più lavoro ma più precarietà
Nel paese iberico gli occupati del settore sfondano quota 60.000, ma con forme di contratto temporanee e molti "falsi autonomi"
Più lavoro ma più precarietà. E’ il settore delle agenzie di viaggio in Spagna, che ha visto il numero complessivo dei lavoratori del comparto tornare a quota 60.000 occupati, ai livelli ante-crisi del 2008. Ma, come ha fatto notare Cesar Galiano, segretario dell’Ugt, uno dei più importanti sindacati spagnoli, a questa crescita nei volumi non ha fatto seguito un conseguente aumento della qualità del lavoro: “Al contrario, la precarietà continua a crescere, e le imprese continuano ad applicare forme di contratti temporanei che tolgono stabilità e che prevedono salari più bassi, specie nei confronti dei lavoratori che vanno a sostituire coloro che vanno in pensione sulla base di forme di contratto più tutelate”.
Altro elemento è quello dell’aumento dei lavoratori autonomi, cresciuti rapidamente del 35% e che hanno portato un quarto degli agenti di viaggio iberici ad essere liberi professionisti. Un caso, secondo Galiano, di “falsi autonomi”, che devono garantire l’esclusiva a una singola impresa ma senza esserne dipendenti e senza usufruire dei vantaggi di un contratto di lavoro subordinato. – Fonte: Guidaviaggi.it