Adriatic Sea Forum, tutti per uno
Un brand per l Adriatico è il tema di fondo dell Adriatic Sea Forum oggi, 23 aprile, e domani al Royal Princess Hotel di Dubrovnik, la città croata Patrimonio dell Umanità Unesco. Un progetto, quello del marchio unico, che coinvolge i sette Paesi affacciati su questo mare (Italia, Croazia, Slovenia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro e Albania), 25 regioni e 150 destinazioni turistiche.
Francesco di Cesare (nella foto), presidente di Risposte Turismo e organizzatore del forum, spiega: «L Adriatico comprende un area, dalla costa all entroterra, ricchissima di attrattive paesaggistiche, culturali, storico-artistiche. Un territorio, o meglio una macro-regione, con potenzialità decisamente superiori ai risultati turistici finora raggiunti». Risultati che comunque non mancano: «I passeggeri movimentati dalle navi da crociera, ad esempio, si aggirano intorno ai 500 milioni, con un impatto sull area diretto e indiretto di circa 1,5 miliardi di euro. Cifre che potrebbero raddoppiare o addirittura triplicare, come per il turismo nautico e quello costiero».
A frenare queste potenzialità, secondo di Cesare, «è l assenza di un brand Adriatico capace di indirizzare le relazioni offerta-domanda». Ma quali sono le priorità perché questo progetto prenda forma? «Innanzitutto ci vuole una espressa volontà politica, poi l identificazione delle comunità in un unica destinazione, lavorando insieme alla costruzione e promozione di un offerta comune. Questo significa anche priorità di investimenti, e scelte strategiche degli stessi operatori turistici».
Tra gli attori chiamati a giocare un ruolo-chiave nella promozione del marchio ci saranno gli enti del turismo, primo tra tutti l Enit. Il commissario straordinario dell agenzia, Cristiano Radaelli, non ha dubbi: «Il brand Adriatico focalizza un area strategica e una delle zone a maggior tasso di crescita economica e sociale, una destinazione turistica importantissima nel mercato europeo, come dimostra anche l iniziativa Eusair per la Macroregione Adriatico Ionica, promossa di recente dall Ue cui aderiscono otto Paesi tra cui l Italia finalizzata allo sviluppo del turismo sostenibile. Sulle due sponde adriatiche si affacciano Paesi che vedono nel turismo balneare e nella nautica da diporto un punto di forza importante».
Mare e cultura
«Riguardo all Italia prosegue Radaelli le sette Regioni che si affacciano sulla costa adriatica contano oltre 60 milioni di pernottamenti, di cui il 38,5% nelle località marine. Una promozione mirata e condivisa con gli altri Paesi dell area di un brand Adriatico rappresenta una grande opportunità».
Sulle possibili aggregazioni da attivare, Radaelli ha una idea precisa: «È fondamentale abbinare alla valorizzazione dei porti turistici, quella dell offerta culturale, offrendo al turista che ama i nostri mari approdi importanti dal punto di vista storico e artistico. Di qui la necessità di incentivare la collaborazione fra regioni, località italiane e transfrontaliere per una promozione mirata del prodotto balneare/marittimo indirizzata a mercati europei di prossimità nei quali comunque l area adriatica è già molto nota nel Nord Europa e in Russia.
Anche i mercati d Oltreoceano sono coinvolti in azioni promozionali, in primis per le crociere. È importante, però, che la promozione sia tematica e mirata ai target di riferimento, basata sull offerta del mare e sull integrazione con altre tipologie di prodotto, come cultura ed enogastronomia. E proprio l organizzazione del prodotto è condizione essenziale per un marketing finalizzato alla creazione di pacchetti turistici in collaborazione con tour operator italiani e stranieri».
Prodotti che potranno essere congiunti (Italia e area balcanica); integrati (con coinvolgimento dei territori costieri e dell entroterra o con un mix di risorse territoriali); orientati a temi specifici e incentrati sulle passioni del turista come vacanze attive, sportive ed enogastronomiche. «Per raggiungere questi obiettivi conclude Radaelli è fondamentale che l offerta turistica e i relativi servizi siano innovativi e corrispondano alle esigenze della domanda dei target».
Radaelli è tra i relatori del convegno Adriatic: one sea, one destination, one brand , moderato da Francesco di Cesare. Parleranno anche i direttori degli enti del turismo dell Albania (Julinda Dhame), Croazia (Ratomir Ivicic), Slovenia (Karmen Novarlic) e Montenegro (}eljka Radak Kukavicic). www.adriaticseaforum.com/it/ Di A. L. - Fonte: l Agenziadiviaggi.it