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ACI EUROPE: TRAFFICO PASSEGGERI IN CRESCITA DEL 51% AD AGOSTO

ACI EUROPE: TRAFFICO PASSEGGERI IN CRESCITA DEL 51% AD AGOSTO

Il traffico passeggeri della rete aeroportuale europea è aumentato del 51% ad agosto rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Un aumento dovuto principalmente al traffico passeggeri internazionale, che ha messo a segno una crescita del 70%. Il traffico passeggeri nazionale (+8%) è cresciuto a un ritmo molto più lento. E’ quanto emerge dai dati di Aci Europe che ha pubblicato il suo rapporto sul traffico aereo per agosto.

Chi traina la ripresa

Rispetto ai livelli pre-pandemia (agosto 2019), il traffico passeggeri ad agosto si è attestato a -12%, un ulteriore miglioramento rispetto ai mesi precedenti, luglio a -14,4% e giugno a -17,3%. E’ stata anche la migliore performance mensile dall’inizio della pandemia. Il mercato Ue ha continuato a trainare la ripresa, con il traffico passeggeri negli aeroporti in aumento del 64% ad agosto rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Le migliori performance sono arrivate dagli aeroporti di Regno Unito (+178%), Finlandia (+175%) e Irlanda (+147%), il che è conseguenza del fatto che i governi di questi Paesi sono stati più lenti nell’allentare le restrizioni di viaggio lo scorso anno.

Rispetto ai livelli pre-pandemia, gli aeroporti in Grecia (+4,5%), Lussemburgo (+6,4%) e Islanda (+0,2%) hanno ottenuto una piena ripresa del traffico passeggeri ad agosto. Nel frattempo, gli aeroporti in Portogallo (-5,8%), Spagna (-7,4%), Italia (-8,5%) e Croazia (-8,6%), insieme a quelli in Romania (-6,8%) e Lituania ( -7,8%) si sono avvicinati di più a una piena ripresa.

Al contrario, gli aeroporti di Slovenia (-40,1%), Finlandia (-37,7%), Lettonia (-31,1%), Repubblica Ceca (-30,5%) e Bulgaria (-29,3%) in gran parte a seguito dell’impatto della guerra in Ucraina e delle relative sanzioni contro Russia e Bielorussia. La performance degli aeroporti in Francia (-13,5%) e Germania (-14,2%) è stata simile al Regno Unito (-19%) ancora in ritardo. Complessivamente, il mercato Ue si è attestato a -14% ad agosto rispetto ai volumi pre-pandemia.

Negli aeroporti del resto d’Europa, il traffico passeggeri è aumentato solo del 7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Ciò è da imputare agli effetti della guerra, con la perdita di tutto il traffico aereo commerciale per gli aeroporti ucraini, il calo dei volumi di passeggeri negli aeroporti in Bielorussia (-16,6%) e Russia (-17,2%) e risultati in Moldova (- 0,3%).

Rispetto ai livelli pre-pandemia (agosto 2019), il traffico passeggeri nel resto d’Europa si è attestato a -16%. Gli aeroporti in Albania (+60,3%), Bosnia-Erzegovina (+31,2%), Kosovo (+22,7%) e Armenia (+21,4%) hanno superato di gran lunga i volumi pre-pandemia, mentre la Turchia (-4,5%) %) si è avvicinata a un recupero completo. Gli aeroporti in Bielorussia (-60,6%) e Moldova (-20,4%) hanno registrato forti cali, quelli in Russia (+5,7%) riescono ancora a rimanere al di sopra dei loro volumi pre-pandemia a causa dello spostamento del traffico passeggeri verso rotte nazionali ed extra Ue.

Il commento

A commentare i dati Olivier Jankovecdirettore generale di Aci Europe, che ha affermato: “L’istantanea di agosto ci mostra quanto stia diventando polarizzata la situazione per gli aeroporti europei. Da un lato, il desiderio del pubblico di viaggiare è immutato, come mostra il trend delle vacanze, dall’altro abbiamo la realtà della guerra”.

Fonte = GUIDA VIAGGI 17/10/22