Aci Europe difende l'area Schengen: «Effetti devastanti con i controlli serrati»
In una nota diffusa in queste ore Aci Europe evidenzia: “Per gli aeroporti europei, la rimozione dei controlli alle frontiere tra i 26 Stati dell'area Schengen ha svolto un ruolo essenziale nella disponibilità di servizi aerei efficienti e convenienti per i cittadini europei, generando un enorme sviluppo dell’aviazione commerciale. Se nel 1990, infatti, si contavano circa 600 milioni di passeggeri negli scali europei, lo scorso anno nel vecchio continente si sono registrati 1,9 miliardi di passeggeri di cui oltre il 60% (circa 1,2 miliardi) ha utilizzato uno dei 443 aeroporti dell’area Schengen. Basterebbe questo per sostenere che l'integrità e la continuità di Schengen deve essere assicurata”.
Ancora più esplicito il commento del direttore generale di Aci Europe, Olivier Jankovec: «Per più di 25 anni, la distinzione tra Schengen e flussi di traffico non-Schengen ha condizionato e modellato lo sviluppo dei terminal negli aeroporti. Un ripristino di controlli alle frontiere aeree sarebbe devastante. Ciò richiederebbe una difficile ristrutturazione delle strutture aeroportuali, prevedendo investimenti che possono raggiungere centinaia di milioni di euro per ognuno dei più grandi aeroporti europei. L'impatto immediato sarebbe poi quello di causare livelli senza precedenti di congestionamento del traffico aereo e ritardi di voli all’ordine del giorno con una ricaduta gravissima su tutta la rete. L'impatto non sarebbe solo sul trasporto aereo, ma anche sul turismo e l'economia».
La nota si conclude con l’osservazione che Aci Europe “condivide l’attenzione per la sicurezza dell’utenza aerea ai massimi livelli, che richiedono precisi impegni dei governi. Ma siamo profondamente preoccupati se più risorse non verranno messe a disposizione dalle autorità. Il mantenimento di livelli di servizio del passeggero è già una sfida, e se non otteniamo personale adeguato, la situazione peggiorerà.”- Fonte: L'Agenzia di Viaggi.it