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Accordo Alitalia-Etihad a un passo pronto anche il piano industriale

Accordo Alitalia-Etihad a un passo pronto anche il piano industriale

27 Marzo 2014

Nel frattempo i 40 dirigenti e advisor del vettore di Abu Dhabi presenti a Roma da oltre un mese hanno iniziato a lavorare al fianco dell'amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio per limare e mettere a punto un nuovo piano industriale, nell'ottica di una possibile integrazione con gli altri vettori che orbitano attorno ad Etihad. La rotta su cui i manager del Golfo vogliono dirigere Alitalia è quella di una progressiva, stretta integrazione con Air Berlin.

Anche se le indiscrezioni arrivate nelle ultime ore dalla Germania, che riferiscono di una vera e propria "fusione" italo-tedesca nei prossimi mesi, si stanno sgonfiando: Air Berlin e Alitalia, oltre ad appartenere a due differenti alleanze (SkyTeam e OneWorld, ovvero Air FranceKlme Iag) hanno siglato dei contratti per la fornitura di beni e servizi (come le manutenzioni o i ricambi). La compagnia italiana, in particolare, è legata strettamente ad Air France fino al 2017 (al costo di circa 75 milioni di euro l'anno a favore dei francesi) e una sua uscita da Sky Team potrebbe costarle molto: 300 milioni di euro di penali.

Per ora, dunque nessuna fretta su questo fronte. Semmai si andrà verso una maggiore integrazione commerciale nei prossimi mesi. Sul piano industriale, invece, cominciano ad emergere le prime certezze sul come Etihad intenda collocare il marchio Alitalia all'interno del suo gruppo. La prima novità è il rafforzamento del lungo raggio a scapito del medio: una quindicina di A320, sembrano infatti destinati a tornare ai rispettivi lessors (i proprietari che li hanno noleggiati), per fare spazio ad una decina di nuovi aerei di lungo raggio che Etihad ha già ordinato nei mesi scorsi.

L'accordo tra le due aziende, avvertono però fonti vicine al dossier, ha bisogno di un'accelerazione nelle prossime settimane anche perché sono all'orizzonte le elezioni europee e il rinnovo delle cariche. Da ricordare che Antonio Tajani è oggi commissario Ue quindi uno tra i politici chea Bruxelles hanno la possibilità di intercettare e valutare eventuali dossier ostili al matrimonio da parte dei concorrenti. Lufthansa e Iag (British-Iberia), ad esempio, sono già sul piede di guerra pronti a far saltare il banco dell'accordo tra Roma e Abu Dhabi.

Ma un altro problema potrebbe affacciarsi sulla trattativa finale tra le compagnie: Etihad avrebbe chiesto una stretta più forte sulla cassa integrazione, oggi a rotazione aumentando il bacino dei dipendenti coinvolti. La partita, dunque, potrebbe presto far riemergere frizioni tra lavoratori e azienda in un momento forse cruciale. Lo scontro sindacale, infatti, è uno di quei temi che Etihad teme maggiormente e che potrebbe far saltare l'accordo. Per questo un'eventuale peggioramento del clima potrebbe costringere le parti a passare direttamente per il portone di Palazzo Chigi chiedendo una mediazione al premier Matteo Renzi che sta seguendo molto da vicino, dicono fonti vicine al dossier, l'evolversi della situazione a Fiumicino. - Fonte: La Repubblica (di Lucio Cillis)