Abdolreza: «I tour operator puntano su accoglienza e cultura»
Con 250 mila siti archeologici, una ventina di città che meritano una visita, e una popolazione giovane e ospitale (l’82% è under 30), l’Iran si riaffaccia sul panorama turistico italiano con tanti assi nella manica. Ne è convinto Mir Fahraei Abdolreza, di Aito Tours, rappresentante ufficiale dell’Iran in Italia. E con il ripristino dei voli diretti Alitalia si aprono nuove opportunità.
Quali sono i plus dell’offerta turistica?
«Innanzitutto le ottime strutture alberghiere, a quattro e cinque stelle; e poi gli itinerari ormai collaudati che toccano diverse città iraniane, grazie anche all’offerta aerea che assicura oltre cento voli domestici a settimana».
A chi visita l’Iran per la prima volta che tour consigliereste?
«Dipende dal tempo a disposizione. Il tour classico di 7 giorni prevede la visita di Teheran, Shiraz, Persepolis e Isfahan».
Qual è il target ottimale sul mercato italiano?
«Viaggiatori con una buona istruzione, dal budget medio-alto e con diversi interessi, per la storia, l’arte e l’archeologia».
C’è interesse da parte degli operatori italiani?
«Sicuramente sì, ci sono già numerose programmazioni realizzate da operatori come Kuoni, I Viaggi dell’Elefante, Il Tucano e Best Tours. Per aprile e maggio siamo già in overbooking, a riprova del crescente interesse per la destinazione. Per sostenere questo nuovo slancio sono previsti forti investimenti, tra cui l’apertura di nuovi alberghi. E in Italia saranno organizzati moltii seminari e giornate di formazione per le agenzie». - Fonte: L'Agenzia di Viaggi sito web