A 2,5 miliardi la spesa enoturistica in Italia
Il presidente di Città del Vino: “Forti limitazioni arginano lo sviluppo di ulteriore ricchezza”
La spesa enoturistica in Italia è stimata in 2,5 miliardi di euro condivisa tra cantine e territori, come emerge dal XII rapporto sul turismo del vino. “Due evidenze principali risaltano – afferma Floriano Zambon, presidente di Città del Vino -: il numero degli arrivi in cantina continua ad aumentare e il valore economico dell'enoturismo contribuisce sempre più alla ricchezza complessiva dell’Italia”.
Il dato del campione considerato dal rapporto, se proiettato a livello nazionale, lascerebbe supporre per il prossimo anno di toccare il tetto di 12 milioni di visite enoturistiche. Alcune forti limitazioni alla crescita sono indicate nella mancanza di finanziamenti pubblici ad hoc e progetti pubblico-privati d’ampio respiro per far decollare un mercato. “Il turismo del vino che potrebbe creare più occupazione, più benessere e qualità ambientale -si legge nell’analisi-.
Se la maggioranza delle cantine italiane deve perfezionare i servizi e l’offerta d’accoglienza, anche con una formazione professionale tuttora carente, i servizi dei Comuni sono percepiti appena sufficienti dalla metà del campione, a parte i casi d’eccellenza; tutto questo in un periodo di tagli e difficoltà di gettito per gli enti locali, sui quali pesa anche il recente stop all’imposta di soggiorno per quei Comuni che non l’avevano introdotta prima della manovra finanziaria 2016”.
Le barriere architettoniche sono un problema grave, impediscono l’accesso ai luoghi del vino ai disabili nel 51,61% dei casi. Va peggio per i ristoranti delle aziende, inaccessibili a 7 su 10. - Fonte: GuidaViaggi.com