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«Il Governo acceleri sull'Enit»

«Il Governo acceleri sull'Enit»

03 Luglio 2015

Promozione. All'assemblea annuale di Federturismo Confindustria. il punto sui nodi del settore.

Iorio: più raccordo con le imprese, affrontare i dossier fisco e fondi Ue. «Il turismo torni finalmente al centro dell'azione del Governo, troppi i ritardi e i passi falsi, per un settore che è traino di crescita economica e riequilibrio territoriale, grazie a una assai elevata capacità di attrazione degli investimenti esteri». Questo in sintesi l'appello lanciato dal Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria, all'assemblea della federazione svoltasi ieri, a Milano, presso l'Assolombarda. 

Una decisione che si ricollega direttamente all'Expo in corso nell'area del capoluogo lombardo. «Un tema chiave resta quello dell'Enit aggiunge Iorio che ha oggi un nuovo statuto e un nuovo presidente di prestigio internazionale come Evelina Christillin ma deve essere messo presto in condizioni di operare al meglio d'intesa con Regioni e imprese. Invece non c'è stata da parte del ministro Franceschini una consultazione diretta come peraltro prescrive la legge ma solo semplici informative, invece il nuovo Enit, che cambia radicalmente, dovrà lavorare in sintonia proprio con gli operatorie sostenerei loro investimenti e progetti. Dunque l'Enit lavori per visibilità e attrattività del Paese in modo da sostenere gli investimenti e i progetti delle imprese e degli operatori». 

Un punto importante, ricorda il presidente di Federturismo, è costituito dalla dotazione finanziaria. «Finora le risorse erano scarse aggiunge ora bisognerà capire con quale dotazione si parte in una fase peraltro complessa del mercato turistico. Credo che andrebbe fatta anche una riflessione ad ampio raggio sulla tassa di soggiorno e sul suo impiego e anche sui soggetti che pagano effettivamente tale tassa». Il riferimento diretto è al fatto che molti Comuni nei fatti non destinano per intero la tassa di soggiorno al settore turistico. Al tempo stesso si fa riferimento al fatto che la crescente area della sharing economy e degli affitti temporanei da parte dei privati di fatto sfugge sia alla tassazione diretta sia a quella di soggiorno. «Il nodo delle risorse è fondamentale sottolinea Iorio e un elemento da tenere bene in evidenza è rappresentato dai piani delle Regioni e dai fondi comunitari». 

A tale scopo Federturismo ha avviato una ricognizione a tappeto sui piani delle amministrazioni regionali in campo turistico incrociato con la disponibilità e utilizzo di risorse comunitarie. Da una prima stima di massima emerge infatti uno scenario con diffuse criticità: regioni che hanno un ruolo importante nel comparto turistico non risulterebbero dotate di una programmazione aggiornata e soprattutto in linea con le richieste dell'Unione europea; il quadro d'insieme, a una prima ricognizione mostrerebbe contraddizioni e incongruenze. Ne deriverebbe una scarsa efficienza della spesa a fronte di fondi che potenzialmente ammonterebbero a oltre un miliardo l'anno di sole risorse Ue. 

Federturismo, che sta nel frattempo investendo massicciamente sul turismo sostenibile e sulla formazione di alto livello d'intesa con la Luiss di Roma, sottolinea i nodi della fiscalità per il settore: dalle regole sugli stagionali alle varie applicazioni dell'Imu, dall'Iva nel comparto congressuale alle norme catastali sugli hotel. Il confronto è aperto con l'Agenzia delle Entrate, con la consapevolezza che i nodi fiscali influenzano direttamente la competitività dell'offerta nazionale.

I NUMERI CHIAVE 165 miliardi Il fatturato globale Stima Wttc sul giro d'affari 2015 di viaggi e turismo in Italia 10,1% Il peso sul Pil Quota del settore viaggi e turismo sul prodotto lordo 2,5 milioni Gli occupati Stima Wttc sulla occupazione totale 9,2 miliardi Gli investimenti 2014 Rilevazione del Wttc. Di V.C. - Fonte: Il Sole 24 Ore