Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
News Turismo
1,1 miliardi di viaggiatori, 1.159 miliardi di dollari di fatturato

1,1 miliardi di viaggiatori, 1.159 miliardi di dollari di fatturato

La crescita ha superato il trend di lungo periodo aspettato, raggiungendo il 5% in termini reali (tenendo conto dei cambiamenti dei cambi e dell'inflazione). Il tasso della crescita nei fatturati conferma l'aumento degli arrivi dei turisti internazionali, anch'essa cresciuta del 5%, raggiungendo 1,087 miliardi nel 2013, da 1,035 miliardi nel 2012.

Il turismo ha generato anche fatturati legati all'export prodotti dai servizi di trasporto erogati ai passeggeri internazionali (forniti ai non residenti). La cifra ammonta a 218 miliardi di dollari nel 2013, portando il totale dei fatturati generati dal turismo internazionale a 1400 miliardi di dollari o 3,8 miliardi di dollari al giorno, come media.

Il turismo internazionale (viaggi e trasporto passeggeri) pesa per il 29% sull'export mondiale dei servizi e il 6% sull'insieme dell'export legato ai servizi e alle merci. Come categoria mondiale legata all'export, il turismo risulta quinto dopo i carburanti, la chimica, il cibo e l'industria dell'automobile, mentre risulta in testa in molti Paesi in via di sviluppo.

Asia e Pacifico crescono di più, l Europa resta la più grande

In termini assoluti, i fatturati incassati dalle destinazioni internazionali sono aumentati di 81 miliardi di dollari (34 miliardi di euro, comparativamente meno a causa del deprezzamento del dollaro) rispetto a 1078 miliardi di dollari (839 miliardi di euro) nel 2012. L'Europa, che registra il 42% del totale del fatturato generato dal turismo internazionale, mostra il maggior incremento nel 2013: più di 35 miliardi di dollari raggiungendo quota 489 miliardi di dollari (368 miliardi di euro).

Le destinazioni in Asia e Pacifico (che hanno registrato il 31% del totale dei fatturati turistici) hanno incrementato gli incassi di 30 miliardi di dollari arrivando a 359 miliardi di dollari (270 miliardi di euro). Nelle Americhe (20% del totale) i fatturati sono cresciuti di 16 miliardi di dollari arrivando a un totale di 229 miliardi di dollari (173 miliardi di euro). Nel Medio Oriente (4% del totale) il fatturato complessivo del turismo è stato stimato in 47 miliardi di dollari (36 miliardi di euro) e in Africa (3% del totale) in 34 miliardi di dollari (26 miliardi di euro). In termini relativi, Asia e Pacifico (+8%) hanno registrato il maggior incremento nei fatturati seguiti da Americhe (+6) ed Europa (+4%).

Tra le 10 destinazioni in testa alla classifica per fatturati, le destinazioni asiatiche Tailandia (+23%), Hong Kong (Cina) e Macao (Cina) (entrambe +18%) registrano il più robusto incremento mentre la Gran Bretagna (+13%) e gli Stati Uniti (+11%) hanno registrato anch'essi incrementi a due cifre. I fatturati in Spagna, Francia, Cina, Italia e Germania sono cresciuti tra l'1 e il 5%.

Il maggior contributo da Cina, Russia e Brasile

Cina, Russia e Brasile registrano invece circa la metà dell'incremento delle spese mondiali per turismo. Le economie emergenti di Cina, Russia e Brasile sono state i più dinamici piloti del turismo outbound negli ultimi anni. Nel 2013, questi tre mercati sorgivi hanno prodotto più di 40 miliardi del totale di 81 miliardi di dollari di incremento nelle spese per turismo internazionale. La Cina, che nel 2012 è diventata il più grande mercato outbound con una spesa complessiva di 102 miliardi di dollari, ha registrato un incremento del 26% delle sue spese portandole a 129 miliardi di dollari. La Federazione Russa è diventata il quarto mercato outbound nel 2013, grazie al 25% di incremento pari a 54 miliardi di dollari. Il Brasile è entrato nella Top Ten per spese raggiungendo il decimo posto con un incremento del 13% pari a 25 miliardi di dollari. I risultati delle economie più avanzate sono stati comparativamente più modesti con l'eccezione dell'Australia che ha speso il 9% in più. La Francia (5%) ha recuperato rispetto al grave decremento dell'anno precedente, mentre Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Canada hanno incrementato le spese tra il 2 e il 4%. - Fonte: Hotel Domani (di Franca Buonamici)